TAXI ED NCC A MODICA

Il vicepresidente del sindacato provinciale Taxi e Ncc aderente a Confcommercio, Giuseppe Carbonaro, esprime forte dissenso in riferimento alle conclusioni finali che le commissioni consiliari del Comune di Modica hanno approvato per la redazione del nuovo regolamento per l’attività di noleggio riguardante il settore. “Premesso che un regolamento esaustivo già esisteva (oltretutto approvato con deliberazione consiliare n. 85 del 15 luglio 2010) e per il quale mancava soltanto la nomina della commissione consultiva – chiarisce Carbonaro – riteniamo che la fregola di approvarne un altro, a nostro parere (e a pensar male non si sbaglia), è stato motivato dalla necessità da parte dell’attuale amministrazione di aumentare il numero delle licenze Ncc (noleggio con conducente) per accontentare qualche operatore del settore. Infatti, ad oggi sono state rilasciate 25 licenze Ncc tante quante sono previste dal vecchio (non tanto) regolamento, e l’afflusso turistico e, ancor meglio, la domanda che ne deriva non giustificano la necessità di arrivare al rilascio di ben 45 licenze. Il numero di 45 licenze è estremamente esorbitante e ridicolo dal momento che solo in determinati periodi dell’anno lavorano 2 taxi e al massimo 4 Ncc”.

“Inoltre – prosegue Carbonaro – le commissioni hanno integrato il regolamento con un allegato che indica le tariffe da applicare: è assolutamente irregolare per i taxi dal momento che è il tassametro (obbligatorio) che indica il costo del servizio; mentre per quanto riguarda gli Ncc il criterio del costo del servizio è di volta in volta oggetto di contrattazione in funzione delle esigenze del cliente; fra l’altro, qualora l’Amministrazione comunale voglia favorire i trasporti non di linea all’interno del proprio comune, deve concordare le tariffe sia con gli operatori sia con le associazioni di categoria”.

“Come al solito – aggiunge il responsabile della sezione Confcommercio di Modica, Gianni Iacono – l’Amministrazione attuale si preoccupa solamente di accontentare chiunque pur di ricevere consenso, piuttosto non tiene conto delle esigenze effettive del mercato, non chiede il parere di chi del settore ha competenza ed esperienza, non ne fa una ricerca scientifica e appropriata,  fino al punto di creare le condizioni di produrre danni irreversibili a tutto il settore turistico”.

 

                                                                                                                                                           

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it