POZZALLO, IL TERRORISMO ISLAMICO E LA CATTIVA IMMAGINE

“Sembra quasi diventato uno sport nazionale mettere in cattiva luce la città di Pozzallo, crearne una nomea negativa, così da danneggiarne non solo l’immagine ma anche le attività economiche che nella stessa insistono”. E’ quanto afferma il presidente della sezione cittadina dell’Ascom, Gianluca Manenti, preoccupato per il fatto che l’azione di “terrorismo mediatico” sia iniziata con largo anticipo quest’anno, così da compromettere in maniera seria, già da ora, la stagione primaverile ed estiva 2015. “Non è mia intenzione insegnare il lavoro a chicchessia – aggiunge Manenti – a ciascuno il suo, ma quando si parla di infiltrazioni di terroristi sui barconi che approdano a Pozzallo, senza che ci sia un oggettivo riscontro considerata la delicatezza del tema, si rischia, forse, di combinare un mezzo pasticcio con riferimento proprio all’immagine che si dà di Pozzallo. Ora, non nego che qualche problema del genere potrebbe anche verificarsi. Ma, in assoluto, ritengo poco probabile che un terrorista si sposti su barconi fatiscenti con il rischio di affondare e comunque affrontare poi i controlli delle autorità. Dico questo perché, secondo me, l’allarmismo non serve. Le indiscrezioni, ingigantite dalla copertina mediatica sull’argomento, creano naturalmente interesse ma anche molta apprensione. E ritengo che tutto ciò non serva alle numerose aziende presenti in città che operano in un settore fondamentale come quello turistico. Ci vuole molta cautela, secondo il mio modo di vedere le cose, nel dare le notizie, a livello di indiscrezione soprattutto, che generano psicosi poi non facilmente controllabili. Anche perché chi ha modo di effettuare, in queste ore, un sopralluogo nei pressi del Cpsa della città marittima potrà verificare che allo stato è completamente vuoto. Quindi, ribadiamo che non intendiamo dare lezioni a nessuno, men che meno riguardo a professioni che non sono la nostra. Però un pizzico di cautela in più, prima di dipingere Pozzallo quasi come un avamposto del terrorismo islamico, ci vorrebbe. Anche perché qui numerose famiglie tirano a campare grazie al comparto turistico”.

 

 

 

 

 

 

                                                             

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