Tanta, tantissima impreparazione. Sotto gli occhi di tutti. Così la gestione dei soccorsi la notte di Capodanno a Ragusa. La macchina organizzativa avviata dal Comune ha funzionato ben poco rispetto alle necessità reali, facilmente prevedibili visto che il sindaco stesso aveva lanciato il giorno prima l’allerta meteo e tutte le previsioni davano nevicate intense. Invece la famosa notte di Capodanno per tantissimi cittadini ragusani si è trasformata in una notte da incubo. E chi non c’era, e che adesso cerca di addossare le colpe agli automobilisti, non può capire quello che è successo. Anzi, quello che non è successo visto che ci si è mossi in assoluto ritardo, con pochi uomini (leggiamo oggi sulla stampa solo cinque dipendenti comunali a cui solo intorno alle 3 si sono aggiunti una trentina di volontari) e con una scarsissima dotazione di mezzi. Pare che anche il mezzo spazzaneve è stato affittato la notte stessa da privati, alla faccia della preparazione preventiva. Tante famiglie sono rimaste bloccate con i propri bambini in auto e nessuno è andato a prestare soccorso in tempi accettabili. Poi la vicenda della Ragusa-mare meriterebbe un approfondimento visto che i cittadini sono stati praticamente abbandonati a loro stessi almeno fino alle 4 di notte. Si sconta una grande impreparazione, dovuta probabilmente al fatto che gli uffici non hanno ancora recuperato l’organizzazione interna che avevano prima che venissero messi sottosopra dalla nuova Amministrazione. Un’allerta meteo così, prevista con tanti giorni di anticipo, non può produrre i disagi che si sono verificati, con ambulanze bloccate, automobili ferme in tutte le strade principali della città, con persone e famiglie che sono rimaste al freddo, bloccate in auto. C’è poi il paradosso incredibile causato sempre dall’Amministrazione comunale. Si sa che si va incontro ad una situazione praticamente epocale, una nevicata storica già annunciata dai meteorologi, con l’invito a tutti a muoversi il meno possibile, con un’allerta meteo lanciato dallo stesso Comune che contemporaneamente però esorta i cittadini ad uscire di casa per far festa in piazza. Delle due, l’una. O dici alla gente di non uscir di casa perché è pericoloso, come poi si è dimostrato, o dici ai cittadini di venire in piazza a festeggiare. E se sai che è pericoloso, allora annulli il concerto. In situazioni simili, è l’abc della protezione civile, non si devono di certo favorire gli assembramenti, come è un concerto di fine anno, e non si può lasciare la città in balia di appena due pattuglie della Polizia Municipale in una notte in cui la neve cadrà copiosa, con l’impossibilità, nonostante la professionalità e il lavoro dei pochi vigili urbani, dei volontari e dei dipendenti della protezione civile presenti, di poter gestire nel modo più corretto la viabilità e le varie emergenze. L’Amministrazione Piccitto è stata anche in questo caso pressapochista e irresponsabile al tempo stesso.