È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’EMIGRAZIONE: ORIGINE E PREOCCUPAZIONI ODIERNE
22 Feb 2015 11:45
Fra gli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia moderna, uno dei più importanti è sicuramente l’emigrazione. I motivi per cui le persone decidono di trasferirsi in un paese straniero sono molteplici: religiosi, politici, situazioni economiche. Fin dalla preistoria gli uomini si spostavano alla ricerca di cibo ed un posto più accogliente per vivere. Il boom di questo fenomeno si ebbe tra il 1870 e il 1970, circa 27 milioni di italiani decisero di lasciare l’Italia per andare a vivere all’estero, trasferendosi soprattutto in America latina e Stati Uniti. L’emigrazione è un fenomeno che ha caratterizzato la formazione dei popoli, spesso influenzandone la politica sociale ed economica. Negli ultimi decenni si è assistito a un forte aumento dell’emigrazione, perché ai classici emigranti si sono aggiunte le persone che chiedono asilo politico e protezione, fuggendo dai paesi devastati dalla guerra. Oggi l’Italia è preoccupata per gli sbarchi clandestini di extra-comunitari che arrivano nella penisola per cercare lavoro. Spesso però l’emigrato viene considerato come una persona da cui è meglio non fidarsi. L’emigrazione può contribuire a risolvere problemi come sovrappopolazione, fame, epidemie e povertà nel paese di origine. A livello politico, i paesi di origine e di destinazione possono stringere accordi bilaterali che prevedono flussi migratori programmati e controllati. Il fenomeno dell’emigrazione spesso viene associato a quello dell’aumento della delinquenza, della criminalità ed anche al terrorismo. La definizione di ‘terrorismo’ varia a secondo del punto di vista; chi da una parte è indicato come terrorista dall’altra parte può essere considerato combattente per la libertà. La definizione più corretta è stata data nel 1937 dalla Società delle Nazioni, nella quale si parla di fatti criminali diretti contro lo stato in cui lo scopo è di provocare terrore nella popolazione o in gruppi di persone.
Articolo redatto da : Sofia Pellegrino e Noemi Pulizzi
Classe II B sez. Turismo
Istituto Tecnico Statale “ G. Garibaldi” – Marsala
Referente del progetto: prof.ssa Teresa Titone
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