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LA QUALITA’ CERTIFICATA STRUMENTO DI SVILUPPO E COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE SICILIANE
21 Feb 2015 17:32
Lo sviluppo e la competitività per le imprese siciliane è possibile solo se si riparte dalla qualità. E per raggiungere tale scopo diventa necessario realizzare prodotti che tendano all’eccellenza, rispettosi dei disciplinari e delle norme nazionali e internazionali. La ciliegina sulla torta, punto vincente per l’impresa, è senza dubbio la certificazione di qualità. Assieme ad altri fattori, non tutti dipendenti dai privati, questa è una delle possibili strategie da attuare in una ricetta più ampia che porti al rilancio economico, alla competitività e all’internazionalizzazione guardando ai mercati che avanzano. E’ quanto emerso stamani dal meeting regionale delle associazioni datoriali, a confronto a Ragusa, presso la sede di QS Sicilia, per avviare un’attenta analisi delle problematiche e al tempo stesso capire come, attraverso vari servizi che è possibile condividere, si possono raggiungere risultati migliori. L’iniziativa è stata promossa dall’ASSO.C.I.A. (Confederazione Associati Commercio Industria e Agricoltura) e dall’ES.A.AR.CO. Sicilia (Confederazione Esercenti Agricoltura Artigianato e Commercio) con l’obiettivo di offrire spunti interessanti, legati all’economia territoriale, guardando alle azioni da intraprendere per far ripartire il “modello Ragusa”.
“Diventa facile e forse anche troppo semplice trincerarsi dietro l’idea dell’imperante crisi economica, soprattutto in Sicilia – spiega Adriana Nifosì, presidente nazionale di Associa e presidente regionale di Esaarco Sicilia – Noi tendiamo invece a rivalutare il nostro territorio, quindi a dare uno sprint non solo alla provincia di Ragusa, ma anche a tutta la regione. Il meeting di oggi consente di evidenziare tutti gli strumenti più utili, a supporto delle imprese, che le nostre associazioni datoriali possono offrire nell’ambito di una progettualità condivisa. Dalla consulenza alla certificazione, dalle verifiche in azienda ai finanziamenti, sono numerosi gli strumenti già attualmente a disposizione delle imprese e che possono, se utilizzati correttamente, portare ad un futuro con maggior fiducia. Insomma andare oltre la crisi piuttosto che fermarsi e piangersi addosso. Un patto d’intesa con il datore di lavoro per cercare di risolvere i problemi legati alla gestione aziendale. Insomma un sistema, composto da vari aspetti, che permette alle aziende di crescere con una maggiore competitività”.
Una marcia in più che guarda dunque alla possibilità di imporsi sul mercato in modo innovativo considerato che ancora oggi, nonostante tutto, la maggior parte delle imprese si muove secondo schemi tradizionali e a volte eccessivamente stantii. La certificazione di qualità può rappresentare sicuramente una svolta. Per raggiungerla le imprese devono essere operate scelte migliori che alla fine premiano.
“I mercati cercano sempre di più la bontà del prodotto e se questa è anche certificata da un ente terzo, allora si è dinnanzi al classico valore aggiunto, uno dei segreti di successo – spiega Maurizio Termini presidente di QS Quality Service – Il sistema presentato durante il partecipato meeting regionale consente di offrire un concreto aiuto all’imprenditore che oggi non è solo tassato economicamente ma anche tartassato da una serie di obblighi normativi rispetto ai quali non è sempre semplice rispondere tempestivamente. Con la certificazione e gli attestati di qualità, e dunque con un lavoro preciso e scrupoloso all’interno dell’azienda, è possibile invece migliorare le proprie produzioni a cui dare un valore aggiunto anche sui mercati esteri. E in quest’ottica essere vicini alle imprese, come accade per i partner che hanno sposato il progetto presentato da Associa e Esaarco, significa sicuramente tendere una mano verso il successo”.
E non a caso particolare rilevanza ha avuto la presentazione del progetto “Parco delle Eccellenze Italiane”, che si sta realizzando in Cina e prossimo all’inaugurazione. Il made in Italy attira le imprese e soprattutto i gruppi più importanti di consumatori cinesi e dunque chi mostra la qualità ha sicuramente in mano una carta vincente. Lo ha ribadito Michele Leuzzi, dirigente dell’A.P.I., l’Associazione per la Promozione dell’Internazionalizzazione: “Il made in Italy è, seguendo determinate condizioni, garanzia di qualità e dunque diventa anche semplice poter raggiungere mercati finora inesplorati per la maggior parte delle aziende. Invece attraverso il progetto del parco delle eccellenze italiane stiamo lavorando alla creazione di 22 centri nell’ambito della Cina, dove vi sono milioni e milioni di consumatori interessati ai prodotti di qualità, e dove l’esportazione dei prodotti italiani è favorita anche dal Governo cinese. L’azienda italiana viene condotta per mano alla scoperta di questo nuovo mercato e dopo le verifiche del caso potrà anche esportare la propria esperienza in Cina attivando, se lo ritiene, perfino dei centri produttivi. Del resto in Cina il made in Italy è il secondo marchio di vendita. Immagino le nostre imprese artigiane che possono essere estremamente favorite da progetti di questa natura. La qualità alla fine paga e allora perché non puntarci?”.
Il meeting regionale è servito anche a presentare i partner rappresentati da liberi professionisti, società di consulenza, soggetti formatori, enti di certificazione e ispezione quali Conforma Italia, QS Sicilia, QS Quality Service, Normatempo, ENBLI Ente Nazionale Bilaterale Lavoro e Impresa, Pangea Solutions, VCA ed API.
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