INACCETTABILE LA CHIUSURA DELLA CONDOTTA AGRARIA DI MODICA

Modica, senza Santi in Paradiso, sembra ormai destinata a subire una ulteriore penalizzazione. Dopo la soppressione del Tribunale, la chiusura del Carcere ed il trasferimento dell’Esattoria ed in attesa di conoscere la sorte della sede comprensoriale dell’Inps e dell’Ufficio delle Entrate e dell’Archivio Notarile, ecc, si apprende che a Palermo sarebbe stata paradossalmente decisa la soppressione della Condotta Agraria modicana.  La notizia non è ancora ufficiale ma, da indiscrezioni fondate è da attendibili fonti sindacali, si è saputo che la tanto attesa riorganizzazione  degli Uffici dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura è stata decisa e con essa è prevista appunto la chiusura della Condotta Agraria della città della Contea.

Le assicurazioni di natura politica date agli imprenditori agricoli ed avicoli ed agli allevatori modicani, restano tali e purtroppo senza seguito; il silenzio e l’inerzia di chi avrebbe il compito istituzionale di rappresentare e tutelare gli interessi del territorio, dei cittadini e soprattutto delle categorie direttamente interessate ed inopinatamente penalizzate, hanno prodotto l’ennesimo inaccettabile torto a quella che è stata la Città della Contea ed autorevole e dignitoso comune storicamente capofila di un comprensorio da tutti ed ovunque rispettato e riconosciuto per il suo valore ai vari livelli, sul piano imprenditoriale,sotto l’aspetto produttivo ed in termini economici.

Ben diversa è sicuramente la visione della realtà modicana da parte dei burocrati e del Governo della Regione e dello stesso Assessore Regionale dell’Agricoltura. Per loro l’importante è risparmiare: ma non sulla loro ma sulla pelle dei territori e degli imprenditori. Le assurdità si moltiplicano e le conseguenze, tanto per confermare una regola non più accettabile, saranno pagate dai cittadini utenti e dai contribuenti. Se dovesse passare tale scelta non si sa quali e quanti saranno i risparmi, si sa solo che gli imprenditori agricoli ed avicoli e gli allevatori di Modica per le loro esigenze dovranno spostarsi a Ragusa. Oppure, perché no, a Ispica o a Scicli: centri di gran lunga più piccoli e con un numero di utenti certamente inferiore ma che, non si sa secondo quale valutazione o attraverso quale principio, sono riusciti a mantenere le relative Condotte Agrarie.

 

“Sulla questione Confronto ritiene di dover intervenire nell’interesse degli imprenditori agricoli del territorio. Col nostro Presidente ci siamo già attivati per avere notizie ufficiali sul provvedimento nella sua interezza ed in particolare sul piano provinciale per capire la logica delle scelte operate e per proporre, anche attraverso il coinvolgimento dei parlamentari regionali iblei, tutti gli aggiustamenti che si renderanno necessari per attenuare le penalizzazioni per gli utenti”.

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