IL TRE PER CENTO

 

Si è letto sulle pagine dei  quotidiani nazionali  che nella grande   riforma del fisco da  essere approvata , inspiegalmente, è sta inserita una norma che  prevede la non punibilità per chi ha commesso un reato di   frode fiscale sotto una determinata soglia .

 

L’allarme lanciato riguarda in particolare  un autorevole esponente politico nazionale ma riguarda altri politici , imprenditori, che si  gioverebbero di tale depenalizzazione.

 

Nonostante i vari richiami dalle Autorità religiose, discorsi Presidenziali di fine anno , che si fondano sulla liceità dei comportamenti improntati alla massima trasparenza nelle attività di politico, imprenditore , lavoratore , contribuente, si assiste, nonostante siano accaduti fatti di commistione tra elementi appartenenti a cricche mafiose e politici , ad una messinscena , riportata dai giornali,  nella quale  qualcuno con una  manina abbia manomesso e inserito una norma che è un affronto per il cittadino onesto.

 

In periodi in cui si chiedono sacrifici ai cittadini per il pagamento delle tasse , si deve subire un affronto, dal quale emerge che ad  alcuni cittadini di qualsiasi categoria sociale,  ovviamente di livello superiore, che potrebbero economicamente  attenersi al pagamento delle tasse, avendo commesso dei reati , questi devono essere  depenalizzati  per favorire il recupero fiscale di tali categorie privilegiate  a danno degli onesti.

 

E’ come se S.Pietro all’atto che ci conduce dinanzi al Creatore, questi chiude un occhio per un peccato di reato  fiscale, al contrario di chi in vita non ha commesso, o ha cercato di non commettere peccati di frode fiscale  con enormi sacrifici, con il risultato finale è : ad ambedue è stato assegnato  lo stesso girone  dantesco della beatitudine.

 

Ma non dovrà essere così ,  la giustizia divina, o meglio governativa, dovrà colpire i fraudolenti e sistemarli dove spetta loro, nel girone della fraudolenza , nell’inferno, perché hanno commesso un peccato grave, imperdonabile , non depenalizzabile.

 

Orbene , come si può perseverare sempre  nel penalizzare per ben due volte l’onesto cittadino, una prima , perché paga , la seconda, perché gli è riconosciuto l’onorificenza del titolo di “fesso”.

 

Ma la politica , o chi fa politica,  pensano che il recupero degli elettori, il senso civico dell’onestà,  può avvenire con tali norme che portano a  gratificare chi commette reati,  piuttosto  la” manina “ provveda ad inserire norme che condannino con pene più severe chi persiste a danneggiare l’onesto contribuente!

Lettera firmata

 

Ma come si possono conciliare determinate scelte visto l’andamento economico in cui viviamo, le difficoltà giornaliere esistenti , ed inoltre si apprende  che vi è un’ammissione del massimo esponente governativo  che ammette l’errore con il quale si  cercava di “ salvare” i soliti , siano essi politici, siano imprenditore o patentati frodatori ,  così da avvantaggiarli  accumulando ricchezze che oltretutto sono sottratte alla gente onesta che deve sopperire agli ammanchi causati da questi “furbi”, i quali incontrano il favore  di qualsiasi  governante succedutosi.

 

Ma non mi dicano che è un contraccambio per l’approvazione della legge elettorale, per l’ elezione del Presidente della Repubblica, di fronte ad un danno economico che persevera nei confronti dei cittadini onesti e al contrario  avvantaggia solo i frodatori fiscali , non c’è contraccambio che  si giustifichi o  soglia percentuale che tenga , l’antipolitica avrà vita facile e che Dio ce la mandi buona per il futuro.

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