È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL TRE PER CENTO
06 Gen 2015 15:02
Si è letto sulle pagine dei quotidiani nazionali che nella grande riforma del fisco da essere approvata , inspiegalmente, è sta inserita una norma che prevede la non punibilità per chi ha commesso un reato di frode fiscale sotto una determinata soglia .
L’allarme lanciato riguarda in particolare un autorevole esponente politico nazionale ma riguarda altri politici , imprenditori, che si gioverebbero di tale depenalizzazione.
Nonostante i vari richiami dalle Autorità religiose, discorsi Presidenziali di fine anno , che si fondano sulla liceità dei comportamenti improntati alla massima trasparenza nelle attività di politico, imprenditore , lavoratore , contribuente, si assiste, nonostante siano accaduti fatti di commistione tra elementi appartenenti a cricche mafiose e politici , ad una messinscena , riportata dai giornali, nella quale qualcuno con una manina abbia manomesso e inserito una norma che è un affronto per il cittadino onesto.
In periodi in cui si chiedono sacrifici ai cittadini per il pagamento delle tasse , si deve subire un affronto, dal quale emerge che ad alcuni cittadini di qualsiasi categoria sociale, ovviamente di livello superiore, che potrebbero economicamente attenersi al pagamento delle tasse, avendo commesso dei reati , questi devono essere depenalizzati per favorire il recupero fiscale di tali categorie privilegiate a danno degli onesti.
E’ come se S.Pietro all’atto che ci conduce dinanzi al Creatore, questi chiude un occhio per un peccato di reato fiscale, al contrario di chi in vita non ha commesso, o ha cercato di non commettere peccati di frode fiscale con enormi sacrifici, con il risultato finale è : ad ambedue è stato assegnato lo stesso girone dantesco della beatitudine.
Ma non dovrà essere così , la giustizia divina, o meglio governativa, dovrà colpire i fraudolenti e sistemarli dove spetta loro, nel girone della fraudolenza , nell’inferno, perché hanno commesso un peccato grave, imperdonabile , non depenalizzabile.
Orbene , come si può perseverare sempre nel penalizzare per ben due volte l’onesto cittadino, una prima , perché paga , la seconda, perché gli è riconosciuto l’onorificenza del titolo di “fesso”.
Ma la politica , o chi fa politica, pensano che il recupero degli elettori, il senso civico dell’onestà, può avvenire con tali norme che portano a gratificare chi commette reati, piuttosto la” manina “ provveda ad inserire norme che condannino con pene più severe chi persiste a danneggiare l’onesto contribuente!
Lettera firmata
Ma come si possono conciliare determinate scelte visto l’andamento economico in cui viviamo, le difficoltà giornaliere esistenti , ed inoltre si apprende che vi è un’ammissione del massimo esponente governativo che ammette l’errore con il quale si cercava di “ salvare” i soliti , siano essi politici, siano imprenditore o patentati frodatori , così da avvantaggiarli accumulando ricchezze che oltretutto sono sottratte alla gente onesta che deve sopperire agli ammanchi causati da questi “furbi”, i quali incontrano il favore di qualsiasi governante succedutosi.
Ma non mi dicano che è un contraccambio per l’approvazione della legge elettorale, per l’ elezione del Presidente della Repubblica, di fronte ad un danno economico che persevera nei confronti dei cittadini onesti e al contrario avvantaggia solo i frodatori fiscali , non c’è contraccambio che si giustifichi o soglia percentuale che tenga , l’antipolitica avrà vita facile e che Dio ce la mandi buona per il futuro.
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