DA RAGUSA AL CONVEGNO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ITTIOLOGI ACQUE DOLCI
29 Gen 2015 12:15
E’ stata significativa ed articolata la presenza della Sicilia al convegno nazionale dell’Associazione Ittiologi Acque Dolci (A.I.I.A.D.) svoltosi a Gorizia.
Una presenza tutta ragusana, che si è estrinsecata con la presentazione di 3 poster illustrativi dei risultati di altrettante indagini svolte nel Bacino Fluviale dell’Alcantara e nel Fiume Irminio in provincia di Ragusa, da parte del Biologo Antonino Duchi.
Nel poster intitolato: INDAGINI SULLA FAUNA ITTICA NEL BACINO DEL FIUME ALCANTARA, sono stati riportati i più significativi risultati di uno studio effettuato nel bacino fluviale dell’Alcantara, uno dei più importanti di tutta la Sicilia, voluto fortemente e sostenuto dall’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.
Lo studio ha permesso, per la prima volta ed in modo diffuso e sistematico in tutta l’asta fluviale e negli affluenti, di delineare un quadro complessivo della presenza ittica dalle sorgenti alla foce. Una presenza ittica che, se mostra ancora interessanti elementi di naturalità, in particolare riguardanti alcune specie autoctone e d’interesse conservazionistico, dall’altra ha mostrato come la fauna ittica negli anni sia stata alterata, con l’immissione di specie alloctone, quali l’americana trota iridea. Un’indagine di base fondamentale per avviare attività di conservazione e gestione.
Per quanto concerne il fiume Irminio, le risultanze presentate riguardano entrambi l’area fluviale in prossimità dell’invaso di S. Rosalia, e sono frutto di diversi anni di attività svolte con il supporto della Provincia Regionale di Ragusa e la fattiva collaborazione della F.I.P.S.A.S. di Ragusa.
Un primo lavoro, dal titolo VARIAZIONI, RISPETTO ALLA COMUNITA’ ITTICA DI RIFERIMENTO, NELLA COMPOSIZIONE ITTIOFAUNISTICA A MONTE E VALLE DELL’INVASO DI SANTA ROSALIA (RAGUSA, SICILIA) NELL’ARCO DEGLI ULTIMI 20 ANNI, ha permesso di rilevare le modifiche nella presenza ittica nel Fiume Irminio, a monte ed a valle dell’Invaso di S. Rosalia, mettendole in relazione alla costruzione ed alla gestione dell’invaso stesso. Si sono infatti evidenziate nel tempo differenze significative nella composizione della comunità ittica, da mettere in relazione tra l’altro con l’impossibilità di diverse specie di superare lo sbarramento della diga e quindi di colonizzare le zone a monte di essa.
Un secondo lavoro, dal titolo: PRIMI DATI SU DENSITA’ E BIOMASSA DI SALMONIDI IN UN CORSO D’ACQUA SICILIANO: IL CASO DELLA ZONA ‘OASI MACROSTIGMA’ DEL FIUME IRMINIO (RAGUSA, SICILIA), ha presentato i primi risultati relativi ad uno studio sulla quantità (in numero ed in biomassa) di trote (in particolare l’autoctona trota macrostigma) sempre nel tratto a valle dell’Invaso di S. Rosalia. Questi dati risultano di particolare importanza in quanto permetteranno, se integrati periodicamente nel tempo, di evidenziare cambiamenti nella presenza ittica di tale specie, in relazione a cambiamenti ambientali nonché alle misure gestionali, con particolare riguardo alla gestione della pesca sportiva e della lotta alla pesca di frodo.
Va evidenziato al riguardo che la fauna ittica è una delle ‘spie’ della qualità delle acque superficiali e come tale riveste un particolare ruolo nel monitoraggio ambientale di ecosistemi, quali l’Alcantara ed i corsi d’acqua iblei, di grande interesse naturalistico e paesaggistico