APPROVATO A MAGGIORANZA IL PIANO DI INTERVENTO ARO DEL COMUNE DI MODICA

 Approvato con voto unanime la delibera di adesione, così come sono stati invitati ad adottare, ieri, tutti i comuni dell’isola, alla mobilitazione indetta dall’Anci Sicilia e di partecipazione alle prossime azioni di protesta nonché la richiesta della costituzione di un tavolo permanente di concertazione tra Stato, regione Sicilia e Comuni dell’isola per affrontare la grave crisi finanziaria (il testo della delibera si allega al comunicato stampa).

Il civico consesso ha poi approvato a maggioranza, l’opposizione ha espresso un voto di astensione, il Piano d’intervento per l’organizzazione e la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nell’ARO coincidente con il territorio del Comune di Modica. Il consiglio è stato rinviato a venerdì 13 febbraio p.v. alle ore 19.00.

Presenti ventitré consiglieri il consiglio comunale si apre con una comunicazione del consigliere Vito D’Antona in ordine alla pubblicazione sul sito istituzionale del comune di Modica di una nota con la quale il sindaco evidenzia l’importanza e valutazioni positive per un movimento politico nazionale appena nato.

Secondo D’Antona sul sito deve trovare posto l’informazione istituzionale. Perché se così non è anche le dichiarazioni di Sel potrebbero trovare posto. Il sindaco s’impegna a far rimuovere il pezzo dal sito.

Di questo si convince anche il consigliere Carmelo Cerruto che aveva pronta un’interrogazione attesa che il 25 gennaio sul sito era stata pubblicata una notizia simile.

Il consigliere Piero Covato da lettura del testo della delibera dell’Anci relativa alla mobilitazione per protestare contro la gravissima situazione economica e finanziaria dei Comuni siciliani.

Il sindaco rileva che tutti i consigli comunali della Sicilia stanno valutando l’ordine del giorno e rileva che i comuni sono l’avamposto dei servizi dei cittadini e penalizzati dalle scelte del governo nazionale.

La tassazione locale è esasperata perché lo stato e la regione hanno tagliato i trasferimenti. Il 2015 sarà un anno difficilissimo per i comuni; approvare il bilancio sarà un fatto difficile. Non ci sarà nessun comune che sarà posto nella condizione di adottarlo. Si è ormai in pre dissesto con una tassazione vessatoria.

 Basta pensare all’IMU sui terreni agricoli. Il comune di Modica ha avanzato il ricorso al Tar del Lazio e se sarà il caso si riparerà con l’appello. Questa tassazione mette a dura prova il comparto agricolo provinciale.

Si pensa a tagliare il fondo di solidarietà quando i bilanci degli enti sono approvati creando grandi difficoltà agli amministratori e ai cittadini.

I comuni devono sopportare il peso di una crisi che si abbatte sui servizi. Non sono le grandi opere quelle che sono utili a far ripartire l’economia ma le attività delle piccole imprese che fanno la manutenzione sul territorio e danno risposte ai cittadini.

Ritiene che condivide l’ordine del giorno dell’Anci. Necessario aprire un tavolo nazionale per affrontare il problema. La situazione è difficile ed è complicato poter garantire i servizi ai cittadini e allora auspica un voto unanime del consiglio comunale sull’ordine del giorno dell’Anci.

Il presidente Garaffa rileva la difficoltà del comparto agricolo rispetto a una tassa, l’IMU agricola, che penalizza un volano essenziale come l’agroalimentare.

Il consigliere Vito D’Antona valuta che sia condivisibile il documento dell’Anci anche se c’è una parte che è quella relativa alla indennità dei consiglieri  che non condivide e però non inficia il suo voto positivo.

Il documento deve fare riflettere soprattutto i sindaci e le giunte che devono tenere conto della situazione finanziaria in cui si trovano gli enti. E’ ormai un fatto storico. Sono a rischio quest’anno i trasferimenti della Regione, la quale non ha ancora un bilancio e che non riesce a chiuderlo. Le politiche degli anni ’80 sono finite con quei trasferimenti che garantivano servizi più efficienti ai cittadini nelle regioni più efficienti; oggi invece c’è una tassazione esasperata con i comuni che malgrado tutto si trovano in grandi difficoltà.

Al comune di Modica c’è una tassazione elevata e non c’è un ufficio per gestire le entrate. La maggioranza dell’ente si è prestata a usare la Tasi non per coprire i mancati trasferimenti ma per spendere di più.

Condivide con il sindaco che l’IMU agricola è uno scandalo, ma dalla Tari non doveva servire a incassare più di quanto si spende.

Il consigliere Tato Cavallino invita il sindaco a non abbassare la guardia su questi temi anche adottando azioni clamorose. Lo Stato e la Regione scaricano le loro difficoltà sui comuni e che comune bisogna battersi contro l’IMU agricola.

Il consigliere Michele Colombo condivide la preoccupazione dell’Anci in modo certo. Il governo deve farsi carico delle domande dei cittadini. Presenta poi una proposta di ordine del giorno, che non si potrà né discutere né approvare perché non inserito nell’ordine dei lavori, a quella dell’associazione nazionale dei comuni.

Nella nota si propone, dopo avere espresso adesione al documento dell’Anci attesa la difficoltà vissuta dagli enti, molti dei quali stanno per dichiarare dissesto, di votare il documento dell’associazione dei comuni da un canto e dall’altro evidenziano una serie di punti che riguardano l’azzeramento dei consulenti ed esperti del Comune facendo ricorso alle risorse umane presenti in pianta organica, l’azzeramento delle spese di missioni per amministratori, diminuzione drastica delle spese non obbligatorie, con un taglio almeno del 50% e la riduzione del 30% del gettone di presenza dei consiglieri.

Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che l’odg del consigliere Colombo sarà presentato con le procedure previste e sarà discusso in un’altra seduta del consiglio e chiede al sindaco un impegno in questa direzione.

Il sindaco definisce la proposta del consigliere Colombo una provocazione.

Mercoledì 18 febbraio alle 9,30 davanti alla Camcom di Ragusa ci sarà una manifestazione agricola e poi dopo sarà consegnata al Prefetto una richiesta da inoltrare al governo. Le imprese e i cittadini sanno che lo spreco non è dei comuni ma è nella Regione, dove c’è uno spreco di risorse con il numero dei consulenti, gli esperti.

Le indennità ai consiglieri comunali li considera eque per svolgere il loro mandato perché dà la possibilità ai meno abbienti di poter svolgere l’attività politica.

Parlare di taglio in questa direzione è quanto mai demagogico. Rivendica al Comune di Modica l’attività di servizi resi ai cittadini a 360° e quindi considera scorretto l’ulteriore ordine del giorno. Invece di intaccare le indennità dei consiglieri bisognerebbe tagliare la spesa dei dirigenti regionali che guadano sino a 600mila euro l’anno.  Questo è quello che ha messo in ginocchio l’economia siciliana.

Il presidente Garaffa ritiene che con le indennità i consiglieri comunali si pagano appena le spese e valuta non lungimirante diminuire l’ammontare dell’indennità.

Il consigliere Carmelo Cerruto sostiene che la proposta fatta non è una scorrettezza ma è un atto di coerenza rispetto alle cose che si stanno discutendo stasera. Necessario un cambio di marcia nelle singole amministrazioni. Annuncia il voto al documento dell’Anci

Il documento dell’Anci è posto a votazione.

Ottiene ventisei voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto quindi voto unanime.

Si passa alla presa d’atto dell’avvenuta approvazione, da parte della Regione siciliana del “Piano di intervento per l’organizzazione e la gestione del servizio di spazzamento raccolta e trasporto dei rifiuti ARO coincidente con il territorio del comune di Modica.

Relazione la PO Carmelo Denaro dichiara che preso atto dell’approvazione della Regione bisogna fare il progetto esecutivo e l’approvazione il bando.

L’arch. Fabio Bellaera, il progettista del piano, fa una cronistoria dell’atto che inizia nell’aprile del 2014. I tempi di realizzo sono stati relativamente brevi: è stato consegnato nel luglio del 2014. L’avvicendamento del responsabile in assessorato ha allungato l’iter di approvazione del piano che è avvenuto il 5 dicembre u.s.

Valuta che Modica abbia bisogno di uno strumento di raccolta dei rifiuti votato principalmente alla differenziata così come indica l’UE; il Piano è stato peraltro illustrato a Palermo nel corso di un convegno sui modelli sperimentali dei rifiuti in Sicilia.

Modica registra oggi una percentuale dell’8,5% delle differenziata rispetto ad un dato provinciale del 14%.

Il 92% dello scarto va in discarica: vale quanto l’estensione di uno stadio di calcio con rifiuti alti dieci metri.

Solo la differenziata potrà incidere sulla quantità di rifiuti che vengono confluiti in discarica.

Ciò consentirebbe di salvaguardare l’ambiente, abbattere i costi. Il piano è definito sperimentale: non solo il a porta a porta ma anche il caretta-caretta, mezzi itineranti a orari stabiliti nel centro storico della città, e l’eco punto ovvero un centro dove poter fare un baratto.

Al rifiuto differenziato quantificato verranno dati dei prodotti locali. Il personale fatto di 102 dipendenti transiterebbe nel nuovo servizio che costa 8,5 milioni su base annua. I mezzi a carico della nuova impresa diventeranno dopo i setti anni di gestione di proprietà dell’ente. Il conferimento in discarica costa 300mila euro l’anno atteso che bisogna raggiungere il 65% di differenziata entro il 31 dicembre 2015.

Necessario un cambiamento culturale rispetto al conferimento dei rifiuti.

Il piano presuppone una campagna di comunicazione e di responsabilizzazione destinata al cittadino.

L’ing. Franco Poidomani co-progettista del piano precisa che l’importo complessivo non è superiore rispetto a quello che si spende adesso; anzi ci sarà un ricavo superiore nel senso che si potrà arrivare a 5/600mila euro. I costi sono di massima che va al di sotto la media nazionale per costo di rifiuto per unità di cittadino. Il consiglio deve prendere atto della spesa, della procedura aperta. Il bando di gara e il capitolato d’appalto saranno espletati nell’ambito del progetto esecutivo che sarà poi gestito dal dirigente e non dal consiglio comunale.

Il consigliere Carmela Minioto,presidente della quarta commissione consiliare, ringrazia i tecnici progettisti e l’ing. Carmelo Denaro. Giudica storico questo momento e la città è matura per dare l’avvio a questo progetto. Già con la raccolta differenziata della plastica in alcuni siti della città si registra un successo.

Bisogna fare in modo di abbattere la percentuale di indifferenziata e questo consentirà un risparmio per l’utenza ed è certa che saranno colti gli obiettivi che il piano si pone. La terza commissione ha espresso un parere unanime, anche se ha espresso degli emendamenti: all’art. 1 punto sei è stato inserito fra”anno 2015 i due punti”aggiungere”o ad un anno di servizio”. All’art. 2 punto 3 e seguenti, dopo le parole “Tarsu/Tares” aggiungere “/TARI”. All’art. 5 lettera B (durata) sostituire anni 5 con anni 7.

Il consigliere Giovanni Spadaro ritiene che vada approfondita la questione del costo. Pone alcune riflessioni tecniche come la frequenza della pulitura dei cestelli, delle spiagge etc..

Registra dal piano economico che l’importo del costo rimane costante malgrado si parli di una crescita esponenziale della differenziata. Si spendono tremilioni per costi del conferimento discarica che poi si indica il 300mila euro che non da il dato del 65% ma bensì del 90%. Non si evince poi il numero del personale che sarà impiegato nel servizio.

Auspica che già al primo anno si possa arrivare al 65% di differenziata e pone dubbi sul costo di 300mila euro per il conferimento in discarica.

Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che manchi un quadro economico dinamico legato alla produzione di differenziata e quindi con la riduzione dei costi da parte del cittadino. Sulla penale degli obiettivi mancati da parte dell’impresa se non sono raggiunti gli obiettivi di differenziata, desidera sapere da dove nascono le quantità di percentuale di penalizzazione che gli appaiono basse. Sarebbe il caso di aumentarle per velocizzare il raggiungimento dell’obiettivo.

Altro dato che intende comprendere il sistema di monitoraggio sulla raccolta differenziata che forse necessiterebbe di una commissione di controllo con la partecipazione dei cittadini.

L’utente poi deve sapere quanto risparmia con la percentuale di raccolta differenziata che rimane un parametro essenziale per favorirla.

L’arch. Fabio Bellaera condivide gli emendamenti proposti. Sulle altre osservazioni si andrà ad appaltare un servizio di 8milioni e mezzo di euro l’anno di cui la metà è riservata al personale. I mezzi saranno supportati da un monitoraggio satellitare e quindi capace di individuare il cittadino che ha fatto meno differenziata.

Sul conferimento di 300mila euro è una stima ma non rientra nel servizio da appaltare, sono somme a disposizione dell’amministrazione nel senso che non sono conferite all’impresa.

La tariffa vale sul costo del conferimento: conferisco di meno e il cittadino paga di meno.

Sulle penalità riferisce che sono indicazioni fornite dalla Regione. Se l’obiettivo è del 65% di differenziata e oggi si fa 8%, si moltiplica la differenza per la percentuale stabilita e ne fuori una penale adeguata e sostanziosa.

L’ing. Franco Poidomani ritiene che il personale confluirà nell’impresa che potrà contare in più su altre figure tecniche che sappia gestire il nuovo sistema informativo utile per il monitoraggio e i controlli.

La logica è quella che il cittadino virtuoso pagherà di meno: i guadagni vanno da un canto al Comune e dall’altro ai cittadini.

Il consigliere Vito D’Antona rileva delle perplessità. Il consiglio se ne occupa perché c’è un piano economico pluriennale in quanto per sette anni impegna i bilanci dell’ente e in questo senso avrebbe preferito un maggior approfondimento. Avrebbe voluto avere il progetto esecutivo che indica quali sono le linee d’intervento.

C’è un quadro economico di 9milioni e 300mila euro ed è compresa la raccolta in città e il conferimento in discarica che gli appare sottovalutati.

Se la raccolta differenziata deve essere un processo in cui si conferisce di meno in discarica si attende una riduzione drastica del costo e quindi della Tari. Non c’è una riduzione malgrado l’aumento della raccolta differenziata. Ritiene utile valutare allora il progetto esecutivo inteso come quadro economico.

L’ing. Franco Poidomani valuta che i 300mila euro per il conferimento in discarica sembrano effettivamente pochi ma si deve tenere conto di alcuni indici di guadagno da parte del Comune nella gestione che porta a questa cifra.

Il consigliere Carmelo Cerruto intende sapere quanto costerà domani il costo del servizio; il consigliere Ivana Castello chiede si sapere se la percentuale di prodotto differenziato incide sul costo del servizio che rimane sempre lo stesso. Dichiara che non è posta nelle condizioni di poter esprimere un voto e quindi è necessario un approfondimento sul piano.

Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che l’utente avrà una card con la quale gli consentirà di registrare il confluito e diminuire così l’importo da pagare in bolletta. Il cittadino ha risposto bene già a questo comportamento di differenziata con i punti già esistenti in città. Valuta che i tecnici hanno svolto un ottimo lavoro e in commissione sono stati letti articolo per articolo e quindi il quadro è chiaro e valuta che questo cambierà la logica della raccolta in città.

Sulla scorta delle esperienze del comune di Ispica (raccolta differenziata porta a porta), il consigliere Giovanni Spadaro ritiene che il costo del conferimento sarà superiore ai 700mila euro tra indifferenziato e umido. Si deve anche tenere conto che la raccolta differenziata diminuirà nelle zone rurali. Dalle carte si evince che i costi non diminuiranno e quindi per il cittadino non variano. Allora solo sul progetto esecutivo si possono fare le proiezioni attendibili.

Il consigliere Andrea Rizza ritiene che ci siano limiti legate alla normativa e quindi fuori dalla responsabilità dei progettisti; sui costi presunti ci vuole un quadro economico capace di farci capire la previsione della tassazione e chiede se questo è stato approvato dalla Regione. Non essendoci il progetto esecutivo tutto è relativo.

Il sindaco ritiene che quello che si andrà a votare è il lavoro svolto in questi mesi e quindi cambiare modo di gestire le RSU rispetto alle denunce pubbliche che sono state rilevate nella gestione.

Si è voluto fare l’ARO Modica perché abbiamo inteso che una gestione più larga, come dimostrano i risultati, non ha portato a risultato alcuno. Il percorso che è stato fatto, è durato un anno e mezzo, ha dovuto tenere conto del cambiamento delle normative e comunque avrà una pianificazione.

A Modica non si sapevano dove erano ubicati i cassonetti, i mezzi. Si sono spese diecine di milioni l’anno senza che al comune rimanga alcunché: se si volesse fare una gestione in house sarebbe per Modica impossibile.

Il piano d’ambito del Comune di Modica è di esempio regionale e quindi è diventato un progetto pilota: raccolta porta porta, il sistema caretta caretta nel centro storico e dove scompariranno i cassonetti. Si chiede del perché non si è fatto prima. Il comune di Modica ha mai portato prima alla regione un piano d’intervento. Bisogna cambiare registro nel senso che la pianificazione dei rifiuti in città sia certo.

Il piano è pubblicato dal luglio 2014 e nessuno l’ha visionato; ritiene che il piano debba essere vagliato dal consiglio comunale, così come ribadisce la Regione Sicilia.

La raccolta dei rifiuti con quest’amministrazione non è come quella del passato nel senso che ha avviato un percorso per dotare la città di un piano e su questo l’iter continuerà.

Valuta doloroso aver firmato le proroghe per il servizio RSU e non vuole in futuro farlo più.

Con la differenziata si avrà un risparmio e premierà i cittadini virtuosi che quindi pagheranno meno. Senza contare il beneficio che si fa alla conservazione e alla tutela dell’ambiente.

Si spenderà di meno nel conferimento e quindi nel trasporto. Chi non si adeguerà pagherà di più. L’amministrazione s’impegna a far raggiungere il 65% di differenziata così come previsto.

Il consigliere Michele Colombo condivide il percorso che l’ente sta portando avanti.

Valuta che il sindaco rispetto a certi atti non può imporre i tempi; i consiglieri hanno bisogno dei chiarimenti per capire. Non si può poi fare riferimento alla legalità facendo delle distinzioni.

Chiede una discussione con i tecnici alla presenza di un conto economico più attendibile per comprendere di più.

Il consigliere Giovanni Spadaro si dichiara favorevole per la raccolta differenziata tanto che aveva nel tempo presentato due progetti. Intende però sapere quando si andrà a spendere visto che la somma per la gestione va impegnata in bilanci pluriennali. Bisogna fare presto ad approvare il piano.

L’Assessore Rita Floridia ritiene che i tecnici sono presenti per chiarire i punti bisogna arrivare alla votazione del punto e quindi è inutile perde un’altra settimana.

Il consigliere Giovanni Scucces afferma che bisogna esprimere un voto convinto che nasce da una logica di chiarimento di fronte ad un quadro economico aggiornato che può essere confrontato anche nella giornata di domani. Comprende le preoccupazioni del sindaco che firma le proroghe del servizio ma due giorni non cambiano sensibilmente l’iter procedurale per l’approvazione dell’atto. Quindi rinvio al tempo utile valutato dai progettisti. Bisogna anzi fare presto perché il presidente della Regione a quanto pare intende variare i criteri per la redazione del piano.

Il consigliere Tato Cavallino concorda con il collega Scucces e considera positivo il progetto ARO e invita il presidente Garaffa a convocare una nuova seduta di commissione aperta per fare un confronto con il progetto anche con l’ausilio di slide di accompagnamento.

Il consigliere Piero Covato chiede la sospensione della seduta per avere dei chiarimenti.

Il consigliere Carmelo Cerruto si dichiara in disaccordo con la proposta perché si tratta di conti economici importanti. Rileva che gli atti sono stati letti e può dimostrare di poter fare un nuovo piano adesso. Chiede un rinvio di sedici ore. Daremo merito al sindaco per la differenziata ma chiediamo i dati economici corretti.

Il consiglio è sospeso per quindici minuti.

Alla ripresa sono presenti venticinque consiglieri, la seduta si apre con un intervento dell’arch. Fabio Bellaera che precisa che votare il piano non è come votare una delibera ma bensì di assumere un impegno per un cambiamento della gestione dei rifiuti sulla scorta delle indicazioni di legge. Il piano prevede dei costi ma il servizio ha lo stesso costo di quello attuale. Il costo del servizio comprende il personale, i mezzi, il trasporto, che dovrà essere posto a bando di gara per sette anni e rimarrà uguale. Il costo del servizio è di 8,1 milioni il costo e 1,2 le somme a disposizione. Il vantaggio è che differenziando il cittadino avrà una tariffa inferiore con un minore conferimento in discarica. Con il nuovo sistema saranno meglio individuati gli evasori e chi elude il tributo.

Il sindaco deposita emendamenti alla presidenza del consiglio comunale.

Il consigliere Carmelo Cerruto richiama il regolamento e ritiene che gli atti debbano essere depositati ventiquattro ore prima della discussione.

Il sindaco illustra tre emendamenti  che riguardano la rivisitazione del quadro economico atteso che gli anni di gestione da cinque passano a sette.

L’espressione al punto A2 delle somme a disposizione cioe”conferimento a discarica” va sostituita con la seguente:

Emendamento n°1: “somme a disposizione quale differenza tra il costo di conferimento in discarica e l’entrate derivanti dal materiale riciclabile della parte differenziata” euro 1.000.000,00 – 700.000,00 = € 300.000,00;

Emendamento n°2: “ fisso dei mezzi da € 958.844,00 a € 684.888,58”; “costo delle attrezzature da € 205.140,00 a € 146.528,57.

Emendamento n°3: Stabilire che l’eventuale ribasso d’asta verrà utilizzato per l’abbattimento della tariffa per tutti gli utenti.

Dare mandato ai progettisti di rimodulare in sede di progetto definitivo prima del bando di gara, diminuendo tutti gli importi conseguenti all’aumento del periodo di ammortamento da 5 a 7 anni.

Questo fa chiarimento per quanto attiene il costo del trasporto per il conferimento, l’abbattimento del costo e quindi le economie che si faranno.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede di sapere con quali parametri scientifici si arriva all’abbattimento dei costi e chiede alla PO presente di certificarle.

Il consigliere Giovanni Scucces ritiene che il sindaco voglia approvare stasera il punto.

Rileva una scorrettezza istituzionale in quanto doveva farsi una riunione con tutti i consiglieri che avevano posto dubbi e non solo con i consiglieri di maggioranza e i progettisti. Chiede se emendamenti di questa portata possano essere adottati stasera con il parere tecnico della PO. Ritiene che se la maggioranza voglia da sola approvare il punto lo dica chiaramente. Il sindaco poteva invitare i tecnici per domani pomeriggio per avere un confronto. Poi rivolgendosi al consigliere Piero Covato dice gli emendamenti doveva presentarli lui e non il sindaco.

Il presidente Garaffa lancia un appello secondo il quale bisognerà dare tempo per un approfondimento proponendo il consiglio comunale per venerdì prossimo nell’auspicio di avere un voto unanime.

Il consigliere Piero Covato sostiene che il piano già andava bene prima e quindi deve essere approvato stasera.

 Ritiene inenarrabile la considerazione del consigliere Covato il consigliere Michele Colombo, atteso che sono stati presentati gli emendamenti da parte della stessa maggioranza.

Il consigliere Tato Cavallino riferisce che il sindaco vuole approvare il punto con i soli voti dei consiglieri di maggioranza; cosa costa, valuta, aggiornare a domani per verificare come si arriva alla quantificazione dei costi.

Il sindaco riferisce che si è dichiarato d’accordo per discutere il piano questa sera rispetto alla seduta del precedente consiglio quando il punto era all’ordine del giorno. Rivendica la tutela dell’immagine della città rispetto a lettere inviate al Ministero degli Interni sul modo illegale come oggi è gestita la raccolta e il conferimento RSU. Lui non ci sta perché quest’amministrazione su questo intende intraprendere una strada nuova. Il rinvio di ventiquattro ore non gli appare giustificato perché si direbbero le stesse cose. Ritiene che gli emendamenti possano aprire una discussione e essere inseriti nel piano. E invita tutti a chiudere stasera questa partita, perché è diventata una questione insostenibile.

La PO Carmelo Denaro illustra che le somme inferiori previste dagli emendamenti nascono dal minor conferimento dei rifiuti in discarica e quindi minori trasporti; poi va calcolata la maggiore differenziata che incide sui costi.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che l’emendamento doveva portare l’indicazione generica di consiglieri e non dei consiglieri di maggioranza. Questo non gli consente di poter confrontare con i progettisti. Poi come si fa a variare nell’arco di tre minuti il costo che da 900mila euro a 600mila; i costi in diminuzione dalla gestione che passa da cinque a sette anni vanno valutati non in pochi minuti.

Sarebbe dimostrazione di buon senso rimandare a domani pomeriggio la decisione che deve essere più ponderata.  Poi sindaco e maggioranza possano decidere sul da farsi.

Il consigliere Michele Colombo comprendendo le necessità umane del sindaco di concretizzare il piano invita il primo cittadino di collaborare di più con l’opposizione e non dare dimostrazioni di forza e questo gioverebbe più alla città.

Il segretario generale riferisce che gli emendamenti possano essere presentati nel corso della seduta e la responsabilità del segretario è quella di valutare se è possibile sottoporre l’emendamento nella stessa seduta; gli emendamenti sono stati redatti sulla scorta delle osservazioni della minoranza  e sono dotati dal parere tecnico positivo della PO. Si tratta di emendamenti migliorativi e non stravolgono l’impianto deliberativo e quindi possono essere trattati stasera.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede di sapere quante sono le tonnellate conferite in discariche e poi come si potrà applicare la tariffa 2015 quando il 65% sarà toccato alla fine del primo anno di avvio della raccolta differenziata.

La PO ribadisce che questa è una pianificazione di massima e non un progetto esecutivo e quindi i costi sono di massima.

Il consigliere Giovanni Spadaro dichiara a nome del PD il voto di astensione pur credendo nel nuovo servizio di raccolta dei rifiuti. Si astiene perché non ha trovato risposta ai dubbi esposti e per come è stato sviluppato il dibattito.

Il consigliere Vito D’Antona valuta che è stata scritta una brutta pagina in consiglio comunale rispetto a una maggioranza silente. Se fosse il sindaco avrebbe preteso il voto unanime perché non ci può essere divisione rispetto ad un argomento di questo tipo. Il progetto poteva essere votato da tutti se i termini potessero essere discussi da tutti. Sono alcuni numeri che non convincono ovvero le loro riduzioni e del modo come si originano. Nessuno ha dimostrato stasera che la tassa per i rifiuti diminuirà nel tempo.

I cittadini nonostante la differenziata pagheranno lo stesso tributo. Il suo voto è di astensione e non può essere favorevole per i motivi esposti.

Il consigliere Piero Armenia replica che la voce della maggioranza è quella di votare e concretizzare il piano che la cittadinanza aspetta. Gli emendamenti nei fatti rimodulano le somme per l’allungamento da cinque a sette anni per la gestione. Ritiene che si sia atteso già tanto per adottare il punto e dichiara il voto favorevole.

Il consigliere Piero Covato valuta tempo perso l’apertura verso l’opposizione. Anche senza emendamento si poteva andare avanti. Quando il piano è stato approvato dalla Regione, il consigliere Vito D’Antona avrà avuto un incubo nel senso che non ha trovato modo di attaccare il sindaco. Oggi si scrive una bella pagina per la città perché si è disegnato un percorso nuovo che darà regolarità e normalità al servizio evitando così le proroghe. Dichiara il voto favorevole.

Il consigliere Andrea Rizza pur condividendo le preoccupazioni del sindaco e il piano respinge l’arroganza politica con cui sinora si è proceduto e dichiara il voto di astensione.

Il consigliere Giovanni Scucces ribadisce che non è stato posto nella condizione di poter votare positivamente il punto per i motivi detti e voterà con l’astensione.

Il consigliere Tato Cavallino dichiara l’astensione, il processo di formazione dell’atto non è stato frutto di un percorso condiviso come avrebbe voluto.

Il primo voto riguarda gli emendamenti presentati dalla quarta commissione.

Ai voti gli emendamenti sono votati a maggioranza con sedici favorevoli e nove astenuti.

Ai voti i tre emendamenti proposti dai consiglieri di maggioranza sono votati a maggioranza con sedici voti favorevoli e nove astenuti.

La delibera della presa d’atto del Piano d’intervento per l’organizzazione e la gestione del servizio di spazzamento raccolta e trasporto dei rifiuti nell’ARO coincidente con il territorio del Comune di Modica e approvazione quadro economico e capitolato d’oneri, sono approvate a maggioranza con sedici voti favorevoli e nove astenuti. Sulla delibera è data immediata esecuzione.

Il sindaco, dopo la votazione della delibera, doverosamente ringrazia la PO che ha iniziato da subito il percorso che ha portato sin qui la votazione dell’atto. Ringrazia i progettisti autori di un percorso virtuoso e che hanno lavorato gratuitamente e che saranno ricompensati dalla ditta che si aggiudicherà l’appalto. Per la prima volta Modica ha un piano di gestione dei rifiuti e come se fosse stato approvato un nuovo PRG. La città dà il buon esempio che si può programmare e fare amministrazione. Ringrazia i consiglieri della città, e i consiglieri di opposizione per il contributo in commissione, e per quello che hanno inteso fare e altre programmazioni saranno messe a punto e dopo cinque anni Modica sarà un’altra città.

 

Il consiglio è rinviato a venerdì 13 alle ore 19.00

 

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