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ANCHE A SCICLI SI FACCIA UN DECRETO PER LA DISAPPLICAZIONE DELLE SANZIONI IMU
23 Feb 2015 10:37
L’Udc di Scicli assume una posizione chiara e netta a difesa del settore agricolo e di tutti i numerosi lavoratori che ogni giorno producono con
risultati eccellenti ma che, invece di essere messi nelle migliori condizioni per lavorare, subiscono continue vessazioni e tassazioni inique.
L’Udc chiede al commissario straordinario del Comune, Ferdinando Trombadore, di predisporre una delibera, come già avvenuto in altri comuni
iblei, per sancire che chi non ha provveduto al pagamento dell’Imu sui terreni agricoli entro il 10 febbraio non incorre in alcuna sanzione. Si
tratterebbe, quindi, di una delibera che riconosce la disapplicazione delle sanzioni ai contribuenti i quali, non riuscendo a provvedere al pagamento
dell’Imu sui terreni agricoli per l’anno 2014 nei tempi previsti, saneranno la propria posizione tributaria entro il 26 marzo prossimo, ovvero entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore del D.L. 24 gennaio 2015 n.4. E’ un provvedimento che risponde al principio di collaborazione e correttezza tra
contribuente ed amministrazione. E successivamente il Comune di Scicli provveda ad applicare l’aliquota più bassa al 4,6 per mille. Nel
corso di un assemblea cittadina, a cui ha partecipato l’on. Orazio Ragusa, che, sulla questione, nelle scorse settimane, ha predisposto un documento trasmesso al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all’assessore regionale alle Politiche agricole, Nino Caleca, in cui si sollecita il Governo siciliano ad assumere provvedimenti specifici e urgenti tesi a scongiurare il gravoso impatto che rischia di avere l’Imu agricola sul comparto siciliano in
generale e dell’area iblea in particolare, i numerosi partecipanti hanno stabilito di avviare la formazione di tavoli di lavoro per affrontare in maniera realistica le problematiche esistenti a livello comunale e il conseguente rilancio della città di Scicli. “In questo momento – dice il coordinatore cittadino Udc, Pierluigi Aquilino – non possiamo abbandonare la progettualità nei confronti della nostra città, dobbiamo ripartire, facendo
tesoro anche delle scelte sbagliate che noi per primi abbiamo subito. Non ci possiamo sottrarre alla responsabilità del governo della nostra città. Occorre portare avanti una politica seria e realistica”. “Partendo da questo presupposto – aggiunge Aquilino – abbiamo organizzato dei tavoli di lavoro
con tecnici ed esperti che collaboreranno con il nostro partito in modo da riprendere il cammino per la nostra città. I nostri tavoli verteranno
sulle seguenti tematiche: commercio e artigianato, turismo, agricoltura, edilizia, energia e ambiente, fondi comunitari, sicurezza, sport e servizi sociali.
Quest’ultimo tavolo sarà particolarmente posto sotto attenzione perché purtroppo, nel nostro paese, risultano ogni giorno in aumento le famiglie che bussano alla porta dei servizi sociali per cercare aiuto. E delle soluzioni, seppur minime, possono essere in qualche modo individuate. Penso,
ad esempio, alla social card che il Comune non ha voluto adottare e che poteva diventare uno strumento importante per dare ossigeno ad alcune
famiglie. Avevamo un progetto, avevamo tentato di dare un futuro diverso al nostro paese. Ma sin dai primi mesi di amministrazione non siamo
stati messi in grado di portare avanti il programma condiviso. Eppure non rinunciamo. Ci rimetteremo in gioco come partito e lo faremo da
protagonisti, non delegando ad altri il futuro di Scicli. Siamo pronti al dialogo con tutti. Ma la nostra base di partenza sarà rappresentata dalle soluzioni programmatiche che verranno fuori dai nostri tavoli di lavoro tematici. Il prossimo giovedì sera si terrà un’altra riunione per definire i tavoli tematici sui punti della missiva con la formazione dei gruppi per continuare i discorsi iniziati e porre all’attenzione della città le soluzioni da proporre per migliorare le condizioni gravi in cui versa la comunità locale. Nel contempo si invitano i cittadini a fare la loro parte, con idee e iniziative per comunicarle agli organi preposti.
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