È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
WELFARE LOCALE E PROGRAMMAZIONE
13 Set 2013 07:45
Le imminenti scadenze relative all’approvazione degli strumenti finanziari da parte del Comune di Ragusa, nonché quelle riguardanti l’approntamento urgente di progetti afferenti servizi e prestazioni sociali, impongono un confronto a 360 gradi sul futuro del welfare locale nel nostro territorio.
Con questa nota, la CGIL della città intendere offrire spunti e avanzare proposte, di metodo e di merito, nella certezza che sui temi dei servizi sociali e assistenziali, sull’intreccio tra offerte sociali e prestazioni sanitarie, si possa aprire un fattivo dibattito fra tutti i soggetti interessati: Istituzioni ( Comune e ASP in primo luogo); associazioni sindacali sia dei lavoratori impegnati che delle imprese; mondo del volontariato sia laico che cattolico e del Terzo Settore; cooperazione e realtà delle associazioni a difesa di utenti e cittadini.
La questione di metodo, prioritariamente posta, è quella della scelta della concertazione tra le parti al fine di addivenire a soluzioni concordate e a scelte politico-amministrative consone ai reali bisogni e alla primarie aspettative.
La ripresa immediata del confronto sul Tavolo tecnico sul welfare locale – istituito ad inizio 2012 presso il Comune di Ragusa e che va da subito convocato – rappresenta l’occasione ottimale per partire col piede giusto. Innanzitutto per monitorare la realtà rispetto a vecchi e nuovi bisogni, a tradizionali servizi e ad insorgenti emergenze sociali. E quindi per intervenire secondo priorità e razionalizzazione delle risorse che, in tempi di crisi e di tagli, risultano essere sempre più insufficienti per fronteggiare drammi e disperazioni specie nei settori più a rischio della popolazione.
Il Tavolo può e deve avanzare proposte convincenti da tramutare in risposte concrete da parte dell’Ente già a partire dalla formulazione e approvazione del Bilancio preventivo 2013 e dalla rimodulazione, nel medio periodo, dello strumento contabile del 2014.
In una parola: occorre programmare, oltre che concertare, ciò che si dovrà porre in essere nei prossimi mesi!
Programmare significa innanzitutto avere una visione d’insieme dei vari segmenti su cui si modula l’azione sociale e il welfare locale. E ciò significa uscire in positivo da una impostazione settoriale, parziale e frammentaria, della progettazione dei servizi quale finora purtroppo sono apparse le Politiche sociali. Solo se si riuscirà ad avere una visione globale delle questioni aperte si potrà pensare di uscire dalla quotidianeità e dalla emergenza del giorno per giorno.
Scadenze importanti per attingere a nuovi finanziamenti – e quindi per non perdere ulteriori occasioni, dopo anni di decurtazioni dei trasferimenti da parte di Stato e Regione – impongono una task force delle strutture dell’Ente in grado di lavorare celermente nell’approntare e presentare i progetti che possano beneficiare di finaziamenti destinati a non pesare sul Bilancio comunale.
Beninteso: non progetti sostitutivi ai servizi sociali ad oggi a carico del Comune ma aggiuntivi e di potenziamento e integrazione con quelli esistenti!
Il Comune di Ragusa, bisogna darne atto, è stato tra i Comuni della provincia quello che ha resistito di più alle tentazioni delle scorciatoie sostitutive – come nel caso, ad esempio della programmazione dei progetti afferenti la Legge 328 – ma non sembra che specie a partire dal 2012 si intenda mantenere questa prerogativa.
Per queste ragioni, le occasioni offerte – tutte! – non vanno perdute.
E qui se ne vogliono ricordare solamente alcune, sia pure importanti e decisive:
– L’approntamento dei progetti per i Cantieri di servizi che entro la prossima decade di settembre dovranno essere inviati alla Regione per la necessaria copertura finanziaria;
– La predisposizione dei progetti afferenti il Piano di Azione e Coesione ( PAC) entro dicembre 2013 nella duplice direzione: verso servizi e prestazioni all’infanzia e verso l’assistenza Domiciliare Integrata ( ADI) da parte del Distretto socio-sanitario di cui Ragusa è comune capofila;
– La programmazione annuale e triennale dei progetti di intervento sociale, per le articolate aree tematiche, della Legge 328 attraverso le proposte del Gruppo Piano del Distretto socio-sanitario. ragusano
Di converso esistono altre problematiche specificatamente legate al Comune di Ragusa che negli ultimi sedici mesi – e interessanti le varie gestioni amministrative che si sono succedute nel frattempo – hanno creato problemi, malumori e proteste: dal trasporto per i diversamente abili agli asili nido; dalla mensa scolastica e al trasporto alunni ai cosiddetti indigenti, ecc.
E proprio su quest’ultimo dramma – quello dei cosiddetti indigenti – si è registrata una inaccettabile lungaggine burocratica che ad oggi non ha visto partire il bando pubblico per manutanzione e custodia di aree verdi comunali e dei bagni pubblici. L’impegno per l’espletamento della gara che potrà dare regolare lavoro e possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali a decine di disoccupati e inoccupati entro novembre deve essere rispettato e non più differito, deve divenire una priorità assoluta! Dopo i cruenti tagli ai capitoli di Bilancio per assistenza e sussidiarietà da parte del Commissario straordinario, le residue somme vanno comunque spese e non portate in perenzione!
Ben vengano le azioni di solidarietà e sussidiarietà per le diverse centinaia di famiglie ragusane costrette alla povertà più disperata, come il centro di distribuzione alimentare; ben vengano le reti del volontariato sociale a sostegno dei più bisognosi; ben vengano gli atti di carità e di prestazioni gratuite per chi non può permettersi il minimo vitale.
Ma assieme e prima di tutto ciò occorre chiamare le Istitutioni a tutti i livelli, a partire dall’Ente Comune, al rispetto delle norme che salvaguardano e tutelano i livelli minimi di vita, al riconoscimento di diritti inalienabili quali il lavoro, lo studio, la sanità, l’assistenza alle famiglie e alle persone così come riconosciuto dai dettami della Carta Costituzionale.
Siamo convinti, infine, che razionalizzare le risorse significa fare fronte allo stato di necessità e di emergenza che la crisi e i tagli impongono. Quindi la lotta agli sprechi e alle inefficenze, ai particolarismi spesso clientelari e in alcuni casi anche alla sovrapposizione di servizi inutili o doppioni, significa agire verso le priorità dei bisogni concreti dei cittadini. Significa in altri termini operare quella “ rivoluzione copernicana” nel mondo del welfare locale che faccia ripartire i servizi dagli utenti-cittadini e non già dagli interessi di parte – perché di questo si è trattato fino ad ora – legati a soggetti che poco a che vedere avevano e hanno con la solidarietà sociale.
In tal senso dunque, la garanzia del diritto agli utenti di poter godere – anche con la compartecipazione al costo del servizio attraverso quote tariffarie legate al reddito posseduto, come tra l’altro norma impone – di servizi essenziali, efficienti e di qualità. E dall’altra parte il rispetto delle tutele retributive, contributive e previdenziali degli operatori che prestano attività lavorativa per garantireil funzionamento dell’intero sistema del welfare locale.
Con queste idee ed auspici la Camera del lavoro della città intende dare il proprio contributo perché il modello welfare locale ragusano sia ancora una realtà e non già, come si rischia, di essere una pagina amministrativa morta, strappata nel libro di storia e memoria di questo territorio.
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