VITTORIA. PIEGHE, TAGLI E … ARTE

La bellezza che si esprime nella realizzazione di un nuovo taglio di capelli o nel dar loro un nuovo colore, la bellezza che regala una sensazione di benessere interiore o ancora quella che si respira in un posto accogliente e che ci fa stare bene. Della sua importanza Pippo Iacono, parrucchiere che da molti anni opera a Vittoria, ne è davvero convinto visto che nella sua attività quotidiana, fra tagli e messe in piega, non si limita solo a seguire delle tendenze moda. Lui va oltre, guarda a 360°. A confermarlo è ad esempio l’idea che ha avuto di invitare un bel giorno nel suo salone un altro artista che con i colori ed i pennelli ha conquistato la critica d’arte di tutta Italia. Non per proporgli un taglio ma qualcosa che ora sta facendo guardare tutti con gli occhi all’insù. È Giovanni Robustelli, famoso artista, poliedrico ed originale, che da ieri munito di acrilici ha dato il via alla realizzazione di un affresco sul soffitto del salone di Iacono. “Volevo ridipingere la sala– spiega Pippo Iacono- e si pensava con mia figlia Marzia a cosa realizzare per renderla più bella ed accogliente. Carte da parati, pitture speciali..ma non vi era nulla che ci entusiasmava. Ci è venuta pure in mente di fare dei graffiti, ma l’idea non la consideravamo poi tanto buona, anche se da questa ben precisa idea ne è venuta fuori un’altra: quella di realizzare un affresco. Abbiamo così deciso di parlarne a Giovanni Robustelli, apprezzato artista vittoriese”. Da qualche giorno, sotto gli occhi increduli dei clienti, Robustelli ha iniziato il suo lavoro artistico: non capita tutti i giorni di andare a sistemarsi la pettinatura e poter godere dell’opportunità di vedere un artista che realizzi in diretta qualcosa ed in particolare vederlo dipingere una parte di soffitto (quattro metri x tre) dato che ormai si è persa da secoli l’abitudine di affrescare dei soffitti. “Sto elaborando l’estrema forma della vanità ossia la superbia– ci racconta Robustelli- , che va però qui vista in una chiave positiva, nella ricerca della bellezza, nel voler essere superbi con se stessi. Raffiguro una donna che si specchia, mentre dall’altra parte dello specchio ci sono una maschera ed un pavone che rappresentano la superbia come vizio. È un’immagine che mi commuove: se ci soffermiamo a guardare la figura del pavone vediamo la bellezza come una necessità, lui cerca di primeggiare per la bellezza, grazie al suo superbo piumaggio, per la continuità della sua specie. È un sentimento sublime, drammatico allo stesso tempo. Nella natura si cerca la bellezza in modo istintivo, ma anche nella nostra realtà è qualcosa di necessario per la sopravvivenza e la continuità della specie umana e qui intendo anche la bellezza dal punto di vista intellettuale. Inoltre -conclude Robustelli-  ricordo che queste raffigurazioni classiche sono state spesso utilizzate nel periodo Liberty, un contesto culturale tipico vittoriese, ed in un certo senso ho voluto riprenderle seppur in chiave moderna.

 

 

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