VI SPIEGO PERCHE’ E’ IL NORD AD ESSERE INFERIORE

 

Questa rubrica (forse settimanale?) nasce dalla necessità di informare i cittadini del Meridione d’Italia, e quindi anche di Ragusa, su come sono andate e su come vanno veramente le cose nei rapporti tra le due Italie, smentire alcuni stereotipi falsi e dolorosi, cancellare quella sbagliata associazione di idee per la quale SUD vuol dire meno e NORD vuol dire più. Far capire che tutti i soprusi subiti sono lo specchio di un complesso di inferiorità che ha portato il NORD ad annientare il SUD per salvarsi, mors tua vita mea.  Tutto è stato fatto per mantenere sapientemente il Sud Italia colonia di un Settentrione ingordo e con le mani lorde di sangue.

Capitolo 2 – Di questa orchestra dove la Sicilia suona (il) piano e lo stato la tromba.

Non credevo che questa rubrica potesse attirare tanta attenzione al punto da essere uno degli articoli più letti della settimana. Inoltre, a prescindere dalle visualizzazioni e dai commenti rilasciati qui su Ragusa Oggi, ognuno dei quali ha contribuito ad arricchire l’argomento, a darmi nuovi spunti, ho ricevuto tantissimi messaggi privati su facebook, via email, per telefono e di presenza. Sono stato rimproverato di nostalgismo, di essere prolisso, di scoprire l’acqua calda ed al contempo elogiato per la sintesi, per l’impegno e per la chiave psicologica fornita al pezzo “che intende smontare la presunta condizione di superiorità del Nord costruita negli anni ed ormai radicata tanto nell’oppresso quanto nell’oppressore e che solo la consapevolezza storica può controbattere e sconfiggere”. (Queste ultime parole mi sono particolarmente care perché rivolte da un noto ed erudito professore locale.)

A prescindere da chi abbia ragione, sostenitori o detrattori, sono felice, l’argomento interessa, c’è voglia di riscatto e di “darsi una mossa al SUD”. Il mio obiettivo è stimolare i dormienti, ma soprattutto convogliare le energie positive per fare massa critica e quindi avere finalmente voce in capitolo.

Questa settimana avrei voluto scrivere dei fatti accaduti dal dopoguerra ad oggi, di mafia, di massoneria, di appalti pubblici, ma mi trovo costretto a rimandare questi argomenti per qualcosa di estremamente molto più importante, attuale, anche se indubbiamente legato al passato.

Ho letto un articolo in un giornale on-line abbastanza di nicchia, di quelli con pezzi lunghi e noiosi che non legge nessuno, che parla di alto tradimento di Crocetta nei confronti dei siciliani. Incuriosito mi sono informato e dai riscontri sono rimasto basito, soprattutto per il silenzio mediatico. Adesso vi spiego cosa sta accedendo e quale scenario si prefigura, ma la cosa più significativa è che anche in questo caso, grazie alla complicità del politico locale di turno (Crocetta & Co) col politico nazionale (anti-meridionale) di turno (Renzi e Delrio) si sta perpetrando l’ennesima azione sperequativa.

Quanto sto per scrivere non lo dico io, ma il Prof. Massimo Costa, economista dell’Università di Palermo, una delle poche “intellighenzie” che difende l’autonomia siciliana e che come me crede che prima o poi ci sarà una classe politica in grado di valorizzarla (e soprattutto una popolazione in grado di eleggere e sostenere degni rappresentanti!)

Ricorderete tutti come pochi mesi fa Crocetta fosse sul punto di essere sfiduciato, non avendo maggioranza in aula, nemmeno all’interno del PD. Per sanare la ferita con la segreteria nazionale e regionale, fu imposto a Crocetta un assessore al bilancio di gradimento Renziano,  tale Alessandro Baccei, economista fiorentino partner di Ernst & Young, amico di Delrio. In pratica Crocetta viene commissariato. Fin qui è abbastanza semplice e noto, anche umiliante se volete, ora il discorso si complica.

La Sicilia si trascina dietro un deficit di cassa di circa due miliardi ai quali si aggiungono i recenti 5 miliardi di mancati trasferimenti dal governo nazionale (grazie Renzi!), per un totale di sette miliardi.

La scorsa estate Crocetta ha stabilito (in quasi totale silenzio stampa e senza nemmeno concordarlo con assessori o informare il parlamento siciliano) che la Regione Sicilia per i prossimi quattro anni non metterà in atto una sentenza della Corte Costituzionale che dà ragione alla Sicilia sulla questione della territorialità delle imposte. Il nostro statuto infatti prevede che le imprese versino, per i redditi prodotti in Sicilia, parte delle tasse direttamente alla Ragione, mai fatto e solo ultimamente qualcuno ha avuto il coraggio di chiedere questi soldi. (Per favore non fatemi rimpiangere Lombardo!).

Per dirla facile facile, quest’anno avremmo potuto incassare circa 10 miliardi di euro dallo stato, accollandoci, contestualmente, alcuni oneri che lo stato non era tenuto a gestire. L’operazione avrebbe avuto un saldo positivo di 2 miliardi in nostro favore. In pratica con 2 miliardi di euro di entrate in più all’anno, in tre anni e mezzo, avremmo azzerato il deficit di cassa di 7 miliardi di cui parlavo sopra: ma Crocetta ha deciso di ritardare di quattro anni l’applicazione di tale sentenza e forse pure di non avvalersene mai (ora vedremo come e perché).

Al contempo viene abolito il commissario dello stato che è quello che si pronuncia, entro cinque giorni, sulla costituzionalità delle leggi regionali prima della pubblicazione in gazzetta (potrebbe sembrare un dato insignificante ma non lo è).

Pochi giorni fa il parlamento regionale ha approvato il bilancio provvisorio per i primi quattro mesi, nel quale l’assessore Baccei (il Tremonti di Poggi Bonzi nonché longa manus di Delrio) ha fatto inserire delle entrate fittizie pari a due miliardi e 800 milioni. Fittizie perché “la Regione potrà utilizzarle solo se lo Stato assegnerà questi soldi alla Sicilia”.  In pratica il Bilancio regionale 2015, quello che si dovrà fare entro Aprile, non è fattibile, quello provvisorio è illegittimo, tra quattro mesi finiranno i soldi per pagare stipendi e pensioni e poi saremo costretti a chiedere aiuto perché in default.

Voi direte ma perché i parlamentari non fanno peste e corna? Perché non sfiduciano Crocetta a vanno a nuove elezioni? Perché? Ma che domande sono! Perché il diritto al vitalizio lo matureranno tra tre mesi.. La strategia dello Stato è sottile, diabolica, perfettamente calcolata nei modi e nei tempi, volta ad uno strangolamento fiscale totale e si fonda sul TRADIMENTO della nostra classe politica regionale, quanto meno di una grandissima parte…

 

Il commissario dello stato, pace all’anima sua, avrebbe impugnato questo bilancio provvisorio, dato che si basa su entrate fittizie e che ne avrebbe avuto responsabilità diretta, ma non essendoci più, il provvedimento viene direttamente trascritto in gazzetta e sarà poi il ministero, tra qualche mese, a pronunciarsi in merito.. il Ministero per gli Affari regionali tra quattro mesi sarà costretto (sic!) ad impugnare l’esercizio provvisorio, manifestamente incostituzionale, e la Regione siciliana cadrà nel caos.

Fin qui sono fatti.

 

Da qui in poi sono teorie.

Il prof. Costa in pratica suppone che l’Autonomia siciliana sarà indicata come causa di ogni male, anche della fame nel mondo e dei brufoli degli adolescenti. Grazie anche alla sobillazione di giornalisti e politici compiacenti il popolo ne chiederà la soppressione forse anche scendendo per strada (un ossimoro per i siciliani di oggi), convinti che la colpa della mancanza di stipendi e pensioni è della Sicilia e del suo statuto autonomo, quando invece è dello stato centrale che non rispetta gli accordi e dei politici locali che per salvarsi il loro orticello condannano 5 milioni di persone.

Ricordate che questi politici sono tutti sotto ricatto, dato che con la nuova legge elettorale sono le segreterie a decidere i candidati e quindi chi va contro il partito è fuori, una schiera di marionette tutte compatte ed allineate! (Stavolta il ringraziamento oltre a Renzi ed agli altri capi partito è anche per Napolitano).

Il Governo nazionale allora, per misericordia, commissarierà la Regione, ovviamente senza indire nuove elezioni (come è ormai prassi) assumendo il controllo. Dittatura democratica. Revocherà l’Autonomia speciale e rimarrà una regione completamente castrata, svuotata di ogni risorsa ed a Statuto ordinario, quindi finalmente potrà dirsi risolta la rivolta scoppiata nel 1943 con buona pace dei nostri avi e dei nostri figli.

Questa soluzione è stata decisa già nell’estate del 2012, come ripicca del fatto che la Sicilia ha avuto l’ardire di chiedere semplicemente quello che le spettava per statuto, cioè parte delle tasse che le imprese del Nord, con stabilimenti in Sicilia, pagano allo stato. Per la serie avete già l’inquinamento, non vi basta?

Per due anni si è temporeggiato, dato che ci sono stati problemi continui di stabilità di governo. Adesso grazie a Renzi, il non eletto, uno dei Presidenti del Consiglio dei Ministri in assoluto più anti-siciliani della storia, si chiuderanno definitivamente i conti. Lo scippo dei fondi nazionali, dei fondi FAS, l’esclusione da ogni investimento nel decreto sblocca-Italia, l’esclusione della Sicilia dalle eventuali Olimpiadi e dal piano strategico delle infrastrutture danno un’idea concreta di quello che sta accadendo. Sono certo che qualcuno obietterà che noi abbiamo 28.000 forestali, ma sono altrettanto certo che quel qualcuno non terrà conto che quelli costano 500 milioni e che lo scippo che ci stanno facendo vale svariate decine di miliardi. Sono certo che pochi si rendono conto che l’assistenzialismo è una precisa volontà politica di lasciare un popolo in perenne incertezza, sudditanza. Così come sono certo che pochi sanno che al NORD di soldi se ne mangiano 100 volte tanto, ma le ladronerie padane fanno poca notizia.

Della Sicilia resterà solo un cumulo di macerie se la nostra classe politica “lealista” non interverrà per tempo. Se questo non dovesse accadere prepariamoci alla catastrofe: collasso dei servizi pubblici, centinaia di migliaia di persone senza reddito, disordini e insicurezza, mancanza di qualsiasi prospettiva per il futuro, emigrazione di massa etc etc. Tutto questo grazie a Renzi e grazie al presidente della Regione, Rosario Crocetta e coloro che lo sostengono. Ma soprattutto a tutti i Siciliani, che per la loro apatia avranno dato il maggior contribuito per raggiungere questo risultato.

Lascerete che finisca così?

Lo chiedo ai nostri deputati regionali, tutti, nessuno escluso. Lo chiedo al nostro presidente della regione del quale ormai mi è chiara l’incapacità di gestire la situazione. La formazione è nel caos, istruzione e servizi sociali pure, la programmazione europea va a rilento come sempre o in alcuni casi direttamente affonda (vedi piano giovani). La mano ferma millantata contro il MUOS non l’ha vista nessuno, per non parlare dei discutibili accordi con industriali e petrolieri che intanto prendono e forse un domani daranno (ancora ci credete?). La lotta all’illegalità mi sembra tanto un amarcord gattopardiano in cui i potenti rimangono sempre indenni ed in cui i deboli, cioè i dipendenti degli enti di formazione che sono gli ultimi ad avere le colpe, pagano per tutti. Lo chiedo agli amici che in città appoggiano l’imbonitore fiorentino convinti di potere cambiare verso ed a quanti ancora ritengono che la nostra salvezza possa venire dal Nord, dal SALVINI di turno. Lo chiedo ai siciliani, dato che dovrebbero essere loro a decidere del loro futuro.

In questi giorni ho visto dinosauri del potere fondare partiti d’ispirazione meridionalista, vi prego diffidate da tutti questi lupi travestiti da agnelli, lasciate che persone nuove, non per forza giovani, ma nuove, prendano l’onere di rappresentarvi, dato che gli altri invece tenterebbero come sempre di dominarvi.

Altrimenti non ci rimane che ritornare briganti.

PS: mi preme fare una rassicurazione a Renzi, non sia mai che creda davvero di essere inferiore perché del NORD… il titolo è solo una provocazione, non c’è motivo di accanirsi così..

 

 

 

 

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