VERTENZA DEI FORCONI OVVERO I TANTI GUAI ARRECATI ALLA SICILIA ED AI SICILIANI

Ritorna in campo con proclami bellicosi la vertenza dei Forconi che hanno annunciato iniziative per la prossima settimana e che si dispiegano secondo il copione già visto nel gennaio dello scorso anno: creare disagi ai cittadini siciliani, anzi agli automobilisti che devono raggiungere, attraverso le strade dell’isola, luoghi di lavoro, di studio e di affetti familiari.

Ci si ritrova nel già visto che tanti guai ha provocato alla Sicilia e ai siciliani senza che questa vertenza abbia registrato un minimo passo in avanti con i Forconi che, infatti, la ripropongono.

Scesi in campo per le Regionali siciliane, dell’ottobre scorso, con il proprio leader con l’ambizione di diventare governatore dell’isola  registrò l’1,6% di consensi, a riprova che il movimentismo e la conquista dei titoli nella stampa di ogni luogo non sono spesso garanzia di adesione e approvazione da parte dell’elettorato.

I Forconi non reclamano cose sbagliate; almeno non tutte. E nel metodo sin troppo esasperato che si inquina la nobiltà della causa.

Ritengo che su una cosa in particolare bisognerebbe avere più rispetto ed attenzione: quella per la quale si continuano a taroccare prodotti agricoli provenienti dal bacino del Mediterraneo spacciandoli per prodotti siciliani.

Al di là della truffa e dell’inganno, ciò costituisce una grave offesa al lavoro e quindi alla dignità degli agricoltori siciliani ed è per tale ragione che il Presidente della Regione, Crocetta, ha l’obbligo di intervenire con tutti gli strumenti necessari per fronteggiare un fenomeno non nuovo e che continua a perseverare impunemente.

Il nostro territorio che fa dell’agricoltura riferimento primario per valorizzare le eccellenze del settore deve interrogarsi su questo tema per il quale siamo disponibili, coinvolgendo magari le deputazione regionale ragusana, assieme al movimento dei Forconi a sostenere azione e obiettivi, in ogni sede con interlocutori affidabili.

 

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