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VENERE IN BURQA
15 Nov 2013 09:50
Venere in burqa è il titolo di un breve romanzo di Pascal Schembri, scrittore originario di Realmonte (Agrigento) – il paese della abbacinante scala dei turchi – ma da tempo trapiantato a Parigi.
Il lavoro di Schembri attraversa generi letterari e mondi di umanità. Ha però il suo cuore pulsante nella violenza dell’amore (e non è un ossimoro) e della sessualità: temi che si declinano nelle diverse configurazioni della sopraffazione familiare e coniugale, della follia del maschile quando si confronta con il “sacro” del femminile, dello stereotipo della sessualità come bisogno di possesso.
Il soggetto di Venere in burqa è di stringente attualità: la violenza sulle donne, perpetrata nello spazio inviolabile della relazione di intimità, che appare come una sorta di affezione a-storica dell’umanità, trasversale alle ere e alle culture.
La storia narrata, di cui il sottotitolo del libro esprime appunto la qualità “violenta”, è una di quelle con cui anche la nostra cultura occidentale, cultura di emancipazione, è chiamata a confrontarsi, con la necessaria spietata onestà e lacerazione: il maschile e il femminile chiedono incessantemente di guadagnare un habitat nel quale la relazione si mondi di tutte le rappresentazioni dell’inarrivabilità dell’Altro. Come avrebbe potuto dire Lacan, un habitat in cui il desiderio dell’Altro soppianti il volere l’Altro.
E’ sul filo doloroso di questa costante tensione che si consuma il dramma – la tragedia? – di un maschile che non regge il carico di una differenza vissuta come sfregio, come frattura, come abbandono. E’ dentro al linguaggio – che si trasforma ma non muta la collocazione del suo baricentro nel potere, nella forza, nel mito dell’avere – che si organizza la punizione che il maschile assegna al femminile per il fatto di essere “altro”.
Il libro di Schembri sarà presentato stasera, a Le Fate Caffè, alle 18.30. Sarà una bella occasione per sapere come l’Autore raccoglie i frammenti quotidiani della vita e li organizza nelle sue storie, dentro i suoi (tanti) linguaggi.
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