È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UN ALBERO PER OGNI NUOVO BAMBINO
14 Mar 2013 13:34
Un albero piantato per ogni nuovo nato e da poco anche per ogni bambino adottato. E’ così che, per legge, i Comuni con un numero di abitanti superiore a 15mila diventeranno più verdi. Un nuovo albero dovrà essere piantato per ogni bambino registrato all’anagrafe. Una legge in proposito era già presente in Italia, ma alcune modifiche sono state apportate ad essa in modo da renderla maggiormente attuabile. L’obbligo di piantare un albero per ogni neonato era già stato introdotto in Italia con una legge n.113 del 29 gennaio 1992, a firma di Cossiga ed Andreotti. La legge n. 10 del 14 gennaio 2013 introduce alcune variazioni a quanto prescritto in precedenza.
“L’obbligo di piantare alberi- interviene il Coordinatore provinciale dell’Associazione Ambientalista “FareAmbiente”, Salvatore Mandarà,- non riguarderà più soltanto le nascite, ma anche i bambini adottati e sarà rivolto unicamente ai Comuni dalla popolazione superiore ai 15mila abitanti. La perdita di zone verdi avanza ad un ritmo di 8 metri quadrati al secondo. La nuova legge dovrebbe contribuire ad arginare almeno in parte la situazione. La nuova legge è ufficialmente in vigore dal 19 febbraio 2013 e quindi possiamo adesso lavorare per rinvigorire le aree verdi dei Comuni iblei”.
“In tal senso, invito le municipalità ad avviare dei progetti da attuare insieme alle scuole.- prosegue Mandarà- Così si potrà avviare i nostri figli al rispetto per l’ambiente e per il verde delle nostre città. Paesi come S. Croce Camerina, ma anche gli altri centri iblei, hanno bisogno di ospitare dei parchi dove tutti noi potremo trascorrere le nostre giornate”.
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