TRIVELLAZIONI PETROLIFERE: ANCORA INTERVENTI DA PARTE DI LEGAMBIENTE

Tra le ventisette nuove richieste di ricerca e coltivazione petrolifera entro le 12 miglia marine recentemente annullate totalmente o parzialmente dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) non c’è quella avanzata dalla Edison per la costruzione della piattaforma VEGA B di fronte alle coste iblee. Un caso molto strano visto che si tratta di un nuovo progetto e non della prosecuzione di uno già esistente.

 

Per questo Legambiente, insieme a Greenpeace e Touring Club Italiano, ha recentemente presentato al Tar del Lazio richiesta di sospensiva del decreto di proroga rilasciato dal MISE alla Edison .

 

Infatti, come già più volte evidenziato da Legambiente, per poter avere una proroga di coltivazione di idrocarburi bisogna aver adempiuto a tutti gli obblighi iniziali. E fra questi c’era la costruzione non di una ma di due piattaforme. Visto che i lavori non sono stati completati non ci può essere la proroga. Inoltre, di norma, la proroga viene rilasciata per la prosecuzione della produzione, per i lavori di manutenzione e le attività non significative.  La realizzazione una nuova piattaforma non rientra sicuramente in alcuno di questi elementi.

 

Nello stesso periodo è stato depositato da Legambiente ricorso in appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa contro il parere paesaggistico dalla Soprintendenza di Ragusa e contro la concessione edilizia del Comune di Ragusa rilasciati a favore della società Irminio per ricerche petrolifere in c/da Buglia Sottana.

 

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