SUGLI ARTISTI DI STRADA

RAGUSA – “Portare a compimento il lavoro che già negli anni scorsi avevamo avviato, per la redazione di un regolamento che possa definire ed individuare le piazze in cui è possibile svolgere gli spettacoli di arte di strada, crediamo che sia a questo punto un’ipotesi da percorrere prima possibile anche per evitare disguidi e divergenze come quelle avvenute l’altra sera a Marina di Ragusa, quando gli agenti della Polizia Municipale sono intervenuti per identificare un artista di strada che stava svolgendo uno spettacolo e a cui va la nostra solidarietà”.

La direzione artistica del festival Ibla Buskers, che a giorni diffonderà già le prime indiscrezioni sulla nuova edizione in programma dall’6 al 9 ottobre,

interviene dopo la vicenda che ha portato anche scompiglio in piazza e immancabili commenti di ogni tipo sui social.

“Fermo restando che vanno condannati gli insulti rivolti ai vigili urbani, che stavano svolgendo il loro lavoro, riteniamo tuttavia che l’artista di strada stava semplicemente strappando qualche sorriso alle famiglie e ai bambini, portando avanti uno spettacolo che aveva trovato il gradimento di tante persone, senza disturbare, a quell’ora, la quiete pubblica.

Del resto l’arte di strada è soprattutto spontaneità nello spettacolo stesso. Non c’è nulla di programmato ma c’è l’interazione tra l’artista, il pubblico e appunto l’arte stessa.

Naturalmente quando noi realizziamo il nostro festival le aree che utilizziamo vengono regolarmente autorizzate dall’ente pubblico ma, appunto, quella è la fattispecie della manifestazione organizzata e partecipata tra l’altro da un numero enorme di persone. Vanno analizzati tutti gli aspetti, dalla concentrazione del pubblico alle possibili vie di fuga. Ma qui siamo dinnanzi ad un artista che, a cappello, si è esibito dinnanzi a qualche decina di persone. Insomma tutt’altra vicenda.

A questo punto la predisposizione di un regolamento, così come avevamo già iniziato a fare con un confronto con le passate amministrazioni, senza poi giungere purtroppo alla parola fine, riteniamo possa essere il giusto punto di partenza rispetto ad una città che è amica dei buskers e che dai buskers ha avuto tanto anche in termini di promozione e ritorno”.

 

 

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