SOSTEGNO ALL’INCLUSIONE ATTIVA. ATTIVATO IL TAVOLO TECNICO NELL’AMBITO DEL DISTRETTO N° 45

 

Attivato questa mattina, nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura di Modica, il Tavolo tecnico per la stipula del protocollo di partenariato  per il Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA) che riguarda il Distretto socio sanitario n° 45 (Modica,Scicli, Ispica e Pozzallo) che vede Modica come comune capofila, al fine di costruire la rete territoriale necessaria per una migliore organizzazione del sostegno.

Lo strumento rappresenta un’importante risorsa come misura di contrasto alla povertà , introdotta dalla legge di stabilità del 2016 e che  prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.

Presenti gli assessori ai servizi sociali Rita Floridia per il comune di Modica e l’assessore Caterina Riccotti per Scicli, il sindaco di Pozzallo, l’Asp 7 di Ragusa, la confcooperative, numerosi dirigenti scolastici del Distretto.

“Mi ritengo soddisfatta dal lavoro fin qui svolto dal Distretto, dichiara Rita Floridia, che permetterà di realizzare interventi di potenziamento dei servizi di Segretariato sociale e di interventi concreti  di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti beneficiari., ma soprattutto si lavorerà per la realizzazione di una modalità operativa che vede il pieno  coinvolgimento di molti attori , primo fra tutti oltre all’ASP e alle Scuole , il Centro per l’Impiego.

La richiesta del beneficio che  viene presentata da un componente del nucleo familiare al Comune, mediante la compilazione di un modulo (predisposto dall’Inps) con il quale, oltre a richiedere il beneficio, si dichiara il possesso di alcuni requisiti necessari per l’accesso al programma, prevede che il richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità.

Il progetto viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti, instaurando un patto tra servizi e famiglie che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni.

Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute.

L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia”. 

 

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