SE NON FOSSE TRAGICO VERREBBE QUASI DA RIDERE

L’utilizzo del Demanio marittimo con modalità poco chiare, contro il consenso dell’opinione pubblica, avallato da principi normativi centralistici mascherati da interessi superiori, ha dato vita a vibranti e partecipati incontri pubblici. E’ emersa con forza la volontà di dotarsi di uno strumento di pianificazione nuovo,valido, idoneo e rispettoso sia dei luoghi che delle esigenze della collettività più che degli interessi economici privati che nella quasi totalità dei casi hanno causato un uso scellerato del territorio. Passati purtroppo in sordina gli attacchi alla spiaggia di Sampieri, l’effetto detonante è stato dato dalla richiesta presentata per la spiaggia di Micenci di istituire un ricovero per natanti. Questo progetto ha in maniera eclatante evidenziato i limiti tecnici e normativi del fantomatico Piano Spiagge del Comune di Scicli che contrastano con l’ultima direttiva dell’Assessorato. Nella fattispecie mancano completamente gli studi geologici ed il riconoscimento che il sito in questione sia riparato dai marosi e dai venti, requisiti fondamentali per l’individuazione di tali aree dedicate al ricovero per natanti. Questi forti argomenti di opposizione hanno trovato drammatica conferma in questi giorni. La notizia, per la quale non sappiamo se piangere o ridere, è che proprio nelle immediate vicinanze dove dovrebbe nascere questo famigerato ricovero per natanti è dovuta intervenire la Protezione Civile per cercare di mettere in sicurezza la struttura muraria del lungomare che continua a demolirsi sotto i colpi dei marosi! Quale migliore riprova dell’instabilità del sito e dall’essere vulnerabile agli eventi atmosferici? Bisogna smettere di prendere decisioni scellerate! Ma pensate che i cittadini abbiano dimenticato quanti danni ha causato l’errata progettazione di moli e frangiflutti lungo la nostra costa? Occorre una seria politica del territorio e i cittadini non solo la chiedono ma pretendono finalmente che le scelte siano condivise in maniera democratica. Bisogna chiedere subito una riapertura straordinaria dei termini per la presentazione di un nuovo piano spiagge visto che la possibilità di discutere ed elaborare un nuovo e condiviso Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (così si chiama ufficialmente il piano spiagge) è stato negata alla collettività, con arroganza, durante il periodo del Commissariamento e avallato successivamente dall’attuale Giunta, nel Novembre 2012, con la redazione in gran segreto delle Planimetria di previsione su cartografia SIDERSI sempre del vecchio famigerato piano spiagge e senza che ancora la cittadinanza venisse coinvolta! Viva la Democrazia.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it