SCICLI: CONTROLLARE SUBITO LE STRUTTURE SCOLASTICHE

Come apprendiamo da un articolo apparso da qualche ora sulla stampa locale “Nella provincia di Ragusa è atteso ‘statisticamente’ un grosso terremoto che è in ritardo. Secondo le statistiche, infatti, si dovrebbe verificare ogni 300 anni e noi già siamo arrivati a 330 anni. Ma, è bene precisarlo “. Alla luce degli ultimissimi angoscianti fatti di cronaca relativi al terremoto che ha raso al suolo Amatrice, e dopo che è stato portato alla luce lo scandalo di una scuola inaugurata solo di recente nella piccola città del centro Italia, e crollata inesorabilmente dopo le prime scosse sismiche, il gruppo di Forza Italia Scicli, insieme alla coalizione che sostiene la candidatura di Maria Borgia come sindaco di Scicli, ritiene di non poter fare a meno di intervenire responsabilmente a tutela della propria realtà. “Chiediamo che tutte le scuole di Scicli vengano sottoposte a una commissione composta da ingeg—neri ed esperti professionisti che ne verifichino le condizioni di sicurezza

 

spiega Maria Borgia – vogliamo una relazione e un documento scritto, e poi si dovrà agire di conseguenza”. La Borgia invita non solo i commissari prefettizi, ma anche la popolazione ad agire responsabilmente per la sicurezza dei minori. “Non stiamo qui a polemizzare in maniera sterile e ne a fare sciacallaggio su una disgrazia che ha colpito al cuore l’Italia in tutti i sensi – spiega la candidata – ma non dobbiamo permettere che quanto accaduto sia stato inutile. Le esperienze e i fatti di cronaca ci devono dare degli insegnamenti e noi dobbiamo prendere atto anche di quanto accade di negativo per far si che non si ripeta. Le nostre strutture scolastiche sono oggettivamente in condizioni penose da ormai troppo tempo e abbiamo il dovere di essere vigili altrimenti è inutile accendere ceri o pregare per le vittime del terremoto, quando un domani potremmo trovarci nelle medesime situazioni.  La politica non è solo proclami o contestazioni, è soprattutto un atto di responsabilità. Non bisogna attendere che una tragedia si compia per intervenire, soprattutto se, come in questo caso, si è già bella che compiuta. Se le scuole non sono a posto si devono trovare soluzioni alternative finché i nostri ragazzi non saranno nelle condizioni di andare a far lezioni nella massima sicurezza”.

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