È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SALVAGUARDIAMO LA NOSTRA FAUNA: LE TARTARUGHE
01 Feb 2016 18:55
Sulla Terra ogni anno scompaiono un numero sempre maggiore di esseri viventi che spariscono per sempre dalla faccia della Terra.
Le cause di tale estinzione sono le più varie.
Dalla distruzione degli habitat naturali delle specie, al cambiamento climatico, alla caccia, all’inquinamento.
Una delle specie animale che rischia l’estinzione a causa del bracconaggio estremo e del commercio illegale è la tartaruga autoctona siciliana, che attualmente si trovano in appendice A per quanto riguarda le specie in via di estinzione.
Sono tre le specie di tartarughe presenti nel nostro territorio:
· la “Testudo HermanniHermanni” (terrestre),
· la “EmysOrbicularisTrinacris” (palustre),
· la “Caretta Caretta” (marina).
Dal punto giuridico, tutte le tre specie sono protette da convenzioni internazionali che ne vietano: il prelievo in natura, la detenzione in cattività e la vendita.
Per quanto riguarda la Testudo Hermanni,la si può acquistare da allevamenti dichiarati che vendono tartarughe non prelevate in natura ma riprodotte da anni all’interno dei loro allevamenti, dove vengono vendute con apposito documento CITES: esso specifica che l’animale non è prelevato in natura e che ha un suo microchip personale e che i suoi genitori fanno parte di quell’allevamento.
La tartaruga palustre (EmysTrinacris)è protetta dalla convenzione di Berna che stabilisce l’intoccabilità totale dell’animale dal suo habitat; la stessa cosa vale per la tartaruga marina (Caretta Caretta).
Le tre specie hanno caratteristiche comportamentali molto diverse l’una dall’altra. Per quanto riguarda l’alimentazione, la Testudo Hermanni è una tartaruga quasi del tutto vegetariana si nutre di: erbe di campo (trifogli, tarassaco, ecc..), fiori (petali di rose, hibiscus, ecc..), raramente si nutrono di frutta caduta dagli alberi e di carcasse o di feci che trovano in natura. Al contrario l’ EmysOrbicularis è una tartaruga completamente onnivora, la sua dieta in natura è molto varia, si nutre di: piante acquatiche, piccoli pesci, crostacei, insetti e vari invertebrati. Invece, la Caretta Caretta, anche lei onnivora si nutre prevalentemente di vegetali marini, meduse e crostacei.
Le tartarughe sono animali eterotermi, ovvero sprovvisti di una temperatura corporea personale, quindi acquisiscono la temperatura dell’ambiente esterno; con questo processo nei mesi invernali più freddi le tartarughe cadono in letargo, cioè una sorta di vita rallentata dovuta alle temperature troppo basse, il cuore batte circa una volta al minuto, smettono di nutrirsi fino all’arrivo della primavera e passano gran parte della giornata a dormire tra i cespugli o sotto terra. Al loro risveglio cominciamo subito a mangiare, dopodiché si passa agli accoppiamenti. La riproduzione avviene tramite una sorta di danza di accoppiamento, il maschio morde violentemente la femmina dopo averla presa a colpi di carapace, fino a quando quest’ultima rimane ferma.
Qualche mese dopo, prima dell’estate, le femmine scavano delle buche poco profonde (7-8 cm) con le zampe posteriori, dove depongono le loro uova. A fine deposizione la buca viene ricoperta di terra. Le uova resteranno sotto terra circa quattro mesi, a fine agosto con le prime piogge che ammorbidiscono il terreno, le piccole cominciano a venir fuori.
Le tartarughe sono animali preistorici. Sono in un certo senso fossili viventi, erano presenti sulla Terra già al tempo dei primi dinosauri, circa 230 milioni di anni fa. Da allora il loro aspetto si è mantenuto praticamente immutato. Grazie a un’eccezionale capacità di adattamento, le tartarughe sono sopravvissute per milioni e milioni di anni.
Le tartarughe sono molto affascinanti e sono tra gli animali più longevi al mondo, spesso superano di gran lunga il secolo di vita. Possiamo descriverle come creature padrone dell’elisir di lunga vita.
L’Uomo riuscirà a salvaguardare la specie che più di ogni altra è riuscita a sopravvivere a tutti gli eventi disastrosi delle varie ere geologiche ?
………
Redatto da Gerbino Antonino
Classe V B sezione Turismo
Istituto Tecnico Statale” G. Garibaldi” – Marsala
Docente referente del progetto: Teresa Titone
© Riproduzione riservata