ROYALTIES PETROLIFERE E LEGGE SU IBLA: LA POSIZIONE DI INSIEME

Ieri in occasione della discussione della legge finanziaria regionale in commissione bilancio è stato consumato un ulteriore scippo alla nostra comunità a vantaggio di quelle degli altri comuni della provincia.

Certamente da Ragusani non possiamo rallegrarci che i fondi delle royalties petrolifere per il 30% dovranno essere destinate anche agli altri comuni della provincia e che una quota consistente degli stessi dovranno essere utilizzate per finanziare la legge di Ibla. 

L’approvazione dell’emendamento in commissione bilancio ha di fatto decretato la FINE del contributo straordinario a valere sulla legge stessa. Non si capisce perché configurando le royalties come  fondi ordinari del bilancio comunale ci si debba sforzarsi di limitarne l’utilizzo per le finalità della stessa legge su Ibla se si vuole riqualificare il patrimonio artistico culturale della nostra città.
Se così deve essere perlomeno preoccupiamoci di fare una pianificazione ragionata secondo i bisogni e le esigenze del nostro centro storico e non secondo le vecchie percentuali di intervento (80% su Ibla e 20% su RAGUSA superiore).

In merito alle royalties petrolifere, in maniera chiara e netta, riteniamo che le stesse appartengono esclusivamente al Comune di Ragusa e solo il Comune di Ragusa può avvantaggiarsene. Bisogna smetterla di fare demagogia sul tema: c’è chi vuole spalmare i proventi a tutti i comuni della provincia e addirittura chi ritiene che non si debba consentire la ricerca di nuovi pozzi petroliferi.

INSIEME senza indugio e senza tentennamenti chiarisce la propria posizione sul tema: RAGUSA non può permettersi di rinunciare a ciò che gli spetta di diritto.

INSIEME si augura un impegno corale della deputazione iblea affinché in seduta d’aula si possa correggere il tiro rispetto a questa scelta scellerata.

Solamente allora al di là delle appartenenze politiche e degli schieramenti daremo merito a chi veramente lavora per la crescita della nostra città senza dimenticare le questioni ancora irrisolte dell’Università e del Corfilac.

 

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