RIGETTATO DAL TAR DI CATANIA IL RICORSO DEI SINDACI DEI COMUNI DI RAGUSA, VITTORIA E CHIARAMONTE CONTRO L’ORDINANZA DEL SINDACO DI COMISO

“Tanto rumore per nulla – ha commentato il sindaco di Comiso Filippo Spataro – per un’ordinanza che si era resa necessaria per ragioni di ordine pubblico. Ma alcuni miei colleghi, nonostante li avessi pregati di non trasferire la questione nei tribunali vista la mia disponibilità a risolvere la vicenda,  hanno ritenuto, inspiegabilmente, incautamente, di fare ricorso al TAR, chiedendo la sospensiva dell’ordinanza. Ripercorrendo velocemente le tappe di questa storia – ha spiegato Spataro – abbiamo avuto degli incontri con i sindaci dei tre comuni per assegnare i posti taxi all’interno dell’aeroporto. In più di un’occasione – ha continuato il primo cittadino di Comiso – abbiamo chiesto la “reciprocità”, cioè che i tassisti di Comiso, in proporzione, potessero stazionare a Ragusa, Vittoria e Chiaramonte. I miei colleghi hanno rifiutato. Così, trovandoci in una situazione di stallo, quasi a ridosso della stagione estiva – ha spiegato ulteriormente Spataro – nelle more del raggiungimento di un accordo, c’è stata la necessità di organizzare in tempi immediati il servizio taxi. Immediati ma non definitivi, come più volte ribadito. Dopo il ricorso al TAR fatto dai primi cittadini di Ragusa, Vittoria e Chiaramonte che hanno chiesto la sospensiva dell’ordinanza, oggi arriva il rigetto da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, risultando chiarissimo il fatto che non è configurabile alcun pregiudizio grave e irreparabile in capo ai Comuni ricorrenti, tenuto anche conto della natura “provvisoria” della regolamentazione posta dall’ordinanza impugnata “nelle more dell’avviata procedura di concertazione con i Comuni limitrofi” e comunque sino al 31 dicembre 2015. Avevamo ragione sin dall’inizio – ha concluso Filippo Spataro – e ci siamo mossi tempestivamente e con correttezza per il bene dell’aerostazione e per la salvaguardia dell’ordine pubblico,  provando in tutti i modi a non fare finire questa storia in tribunale. Non sono stato ascoltato. Eppure, non mi pare di essere noto – anche tra i colleghi – come uno che non sa dialogare e che non tenta sempre e in ogni modo di trovare soluzioni condivise.  Certo, mio malgrado si è creato un precedente; un  brutto precedente che per le questioni aeroportuali, vecchie e nuove, mi suggerisce di regolare diversamente i rapporti con i comuni in questione. Niente di personale con i miei colleghi,  è ovvio. Ma, come si dice, mi adeguo”.

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