RANDELLO E IL FESTIVAL DELLE AMBIGUITA’


Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, soprattutto se di mezzo c’è lo spiaggione di Randello. E ‘ da oltre un anno che la  vicenda si trascina penosamente in un quadro di ambiguità senza confini. Se fosse un film comico, saremmo i primi ad applaudire ed a sbellicarci dalle risate, ma la realtà è diversa, una tragica (per le sorti della nostra amata spiaggia) mastodontica farsa. Solo qualche giorno fa esponenti dell’amministrazione comunale, durante la presentazione del nuovo Piano di utilizzo del demanio marittimo del Comune di Ragusa, rimarcavano in pompa magna, durante una stucchevole conferenza stampa, che l’area di Randello era stata posta sotto la massima tutela, enfatizzando il fatto che le due concessioni previste dalla passata amministrazione fossero entrambe state revocate. Qualcuno si era illuso, aveva creduto al fatto che quest’estate la spiaggia di Randello sarebbe finalmente tornata libera da presenze aliene. Come biasimare chi si è fatto abbindolare da questo turbinio di aria fritta? In conferenza stampa si era parlato di tutela massima, di concessioni revocate, etc…A noi la cosa era subito sembrata strana ed invano avevamo chiesto di sapere cosa fosse stato revocato e cosa no. Invano, perchè nessuno si è degnato minimamente di darci una risposta. Peccato (per chi le dice) che le bugie hanno le gambe corte. Puntuali come un orologio svizzero, sdraio ed ombrelloni sono tornati nello stesso punto dove erano stati piazzati lo scorso anno, le uniche ad essere volate via con il vento solo le parole a forma sferica (per usare un eufemismo) dei nostri amministratori. Mentre loro parlano e sbandierano ai quattro venti di voler preservare l’integrità della spiaggia, di volerla mantenere immacolata dalle mire di questo e di quel privato,  il Resort è la  secondo i suoi  programmi, con tutto il suo armamentario di suppellettili da spiaggia. E la gente? Perchè adesso il problema è anche questo: è corretto nei confronti della cittadinanza (se a farlo sono persone preposte al governo della cosa pubblica) dire una cosa, creare delle aspettative e poi venire smentiti dalla realtà dei fatti? E’ giunto il momento che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità, per quello che ha fatto (o sarebbe meglio dire per quello che non ha fatto) e  per quello che ha detto (come anche per quello che non ha detto). Il nostro obbiettivo è liberare Randello da mire private predatorie e rapaci, che nulla hanno a che vedere con la tutela e la valorizzazione di questo prezioso bene comune. E’ ora di finirla con questo teatrino, siamo stanchi di sentire chi si ostina a giocare a chi la spara più grossa. Intervenga subito il primo cittadino, faccia luce sui fatti di questi ultimi giorni, ci spieghi nel dettaglio cosa è stato revocato, quali sono i tempi reali di approvazione in via definitiva del piano spiagge e la valenza effettiva di questo strumento di pianificazione (spacciato come la panacea da tutti i mali, ma di fatto lasciato per mesi a marcire nel cassetto). In questa battaglia per la difesa di uno dei luoghi più belli e suggestivi della nostra terra auspichiamo di trovare al nostro fianco il custode ultimo di questo immenso patrimonio, è a lui che ci rivolgiamo per pretendere soluzioni concrete ed immediate in linea con le promesse (fin qui assimilabili a sterili proclami) di non privatizzare Randello.

 

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