QUANDO LE ANTIPATIE O I RANCORI E L’ASSENZA D’UMILTA’ CONDIZIONANO I GIUDIZI, EMERGE IL PEGGIO DEGLI UOMINI

 

 

Negli ultimi giorni a Modica ha tenuto banco la vicenda degli autobus convenzionati col Comune per il trasporto degli studenti e che sembrerebbe siano stati utilizzati anche per il trasferimento degli immigrati da Pozzallo a Comiso.

 Sono stati espressi molti timori da parte dei genitori degli studenti che si avvalgono di questo servizio e attraverso la rete, si è propagata così tanto la notizia da interessare la Rai con il suo programma “la vita in diretta”.

Poiché penso che i timori dei genitori e lo spirito di qualcuno in particolare di voler comprendere come stessero realmente le cose rientri nel normalissimo senso di responsabilità d’un genitore, ho trovato squallido che qualche cittadino non perdesse l’occasione per speculare anche su fatti di così straordinaria importanza.

Che certa informazione fosse schiavizzata da certi poteri non è una novità, ma alimentare un dibattito per chiedersi quanto danno abbia provocato una trasmissione del genere, piuttosto che solidarizzare con le famiglie preoccupate per eventuali rischi dei propri figli, mettendoci la faccia e non da dietro le quinte come molti sono abituati a fare, è il segno inequivocabile della sensibilità smarrita d’una parte dell’attuale società.

Qualcuno si è spinto a parlare di danni irreversibili al territorio che vanificano gli sforzi di alcuni operatori che cercano di promuoverne l’immagine. L’immagine d’un territorio non si deteriora attraverso la legittima paura di famiglie che provano a capire ciò che accade nella realtà in cui vivono; l’immagine se è deteriorata, lo è per colpa dell’improvvisazione e della scarsa convinzione di chi ha amministrato negli anni passati a pianificare progetti che nel medio-lungo termine approdassero alla promozione di questa città.

Se in taluni ci fosse un minimo d’umiltà e un maggiore senso di equilibrio, non accadrebbe che responsabilità di alcuni venissero scaricate su altri alla prima occasione utile. (a firma Titta Ballaro’)

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