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QUALE IDEA DI SCUOLA NEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE?
08 Apr 2016 17:04
“Quale idea di scuola nel sistema nazionale di valutazione?: è questo il tema del convegno nazionale dei docenti di religione in programma il prossimo 14 aprile a Roma, organizzato dall’ADR, associazione nazionale dei docenti di religione accreditata al MIUR come ente di formazione, in collaborazione con lo Snadir, Sindacato nazionale degli insegnanti di religione, le cui sedi nazionale si trovano a Modica.
I lavori del convegno, che si svolgerà dalle ore 8,30 alle ore 13,30 presso la Sala Congressi del Grand Hotel Palatino di Roma, saranno moderati da Domenico Pisana, Coordinatore nazionale per la formazione dell’ADR, e vedranno i saluti di Claudio Guidobaldi , Coordinatore regionale Snadir del Lazio, di Gildo De Angelis, Direttore regionale Ufficio Scolastico del Lazio, di Carmela Palumbo, Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e del sistema nazionale di valutazione del Miur, e di Marisa Scivoletto, Direttore dei Corsi ADR.
Relatori del convegno saranno Damino Previtali, Dirigente Ufficio IX del Miur, che parlerà dei caratteri fondamentali del Sistema Nazionale di valutazione; Donatella Poliandri, Responsabile area valutazione delle scuole dell’INVALSI , che parlerà della valutazione esterna delle istituzioni scolastiche; Massimo Faggioli, Responsabile area della valutazione e processi di miglioramento del sistema scolastico dell’INDIRE, il quale tratterà il tema relativo al piano di miglioramento; Ottavio Fattorini, Dirigente scolastico dell’Istituto “A. Labriola” di Roma, che parlerà del ruolo del Dirigente scolastico nel processo di valutazione e miglioramento, e infine, di Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, che affronterà il tema del riconoscimento della professionalità docente nella scuola che cambia.
“Questo convegno nazionale, che si inserisce nel quadro del progetto di formazione dell’ADR, – afferma il coordinatore nazionale per la formazione dell’ADR, Domenico Pisana, affronterà un tema complesso e delicato, ossia la valutazione del sistema scolastico sia attraverso enti esterni che attraverso processi interni. La valutazione, infatti, va orientata verso la comprensione delle carenze e delle aree di intervento da potenziare, mediante l’ impegno di tutta la realtà scolastica: in primo luogo i docenti al fine di sostenere la motivazione allo studio e all’impegno personale degli studenti, e, in secondo luogo, alle diverse forme della collegialità, che va stimolata e favorita per garantire una qualificazione professionale positiva. Non c’è dubbio – conclude Pisana – che il processo di valutazione non è esente da rischi, ma serve anche a produrre un beneficio personale per tutti i soggetti coinvolti, poiché attribuisce valore alla competenza professionale consentendo di imparare dai feedback, che permettono di vedere in modo più chiaro le esigenze e le responsabilità di ogni componente del sistema scolastico”.
L’autovalutazione deve avere come conseguenza la rendicontabilità; in molti paesi europei le scuole utilizzano standard qualitativi comuni in vista di processi di miglioramento, attraverso i feedback forniti dalle valutazioni ester-ne, ridiscusse nella scuola con le specificità di contesto, le analisi sui punti di forza e di debolezza rilevati, una capacità progettuale professionalmente sostenuta. In tutto ciò il Dirigente svolge un ruolo di primaria importanza, utilizzando correttamente i dati, avviando un processo nel quale egli svolge un ruolo definito.
Se nel processo di diagnosi il suo ruolo è quello di stimolare i docenti ed un eventuale Gruppo di progetto ad analizzare e interpretare i dati raccolti tramite le rilevazioni esterne, sottolineare le aree critiche, interrogarsi sulle possibili ragioni delle carenze, sui processi seguiti, sulle cause che hanno deter-minato i risultati ottenuti, in fase di prognosi, una volta individuate alcune aree ritenute prioritariamente critiche, è sua prerogativa focalizzare la significatività dei problemi evidenziati, la loro estensione e il grado di pervasività all’interno dell’Istituto, definire l’urgenza dell’azione, identificare l’ area critica da miglio-rare, analizzare il grado di fattibilità affinché il problema possa essere avviato a soluzione, selezionare e preparare gli strumenti per l’azione. In fase di realizza-zione delle azioni di miglioramento, spetta al Dirigente scolastico definire un quadro complessivo d’azione, un insieme di interventi coerenti e collegati tra loro e finalizzati alla soluzione del problema in questione, individuare le solu-zioni praticabili per i vari tipi di problema emerso dalla fase di diagnosi, stabilire la priorità degli interventi e selezionare le azioni migliori da intra-prendere, definire le componenti tecniche (risorse, tempi, responsabili …), programmare e coordinare le azioni in modo tale da ottenere con tempestività i risultati attesi, minimizzando lo spreco di risorse…intende fornire ai docenti le competenze didattiche e metodologiche per affrontare le sfide educative che attraversano la scuola dei cambiamenti, puntando l’attenzione sulla relazione educativa, sulla didattica laboratoriale e per competenze e sulle questioni che attraversano l’IRC con la Riforma della “buona scuola”. Un momento importante di aggiornamento che ruota attorni agli ambiti della psicopedagogia, della didattica e della conoscenza legislativa della scuola”.
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