PASSAGGI

Totale, il silenzio di mattino presto! Dalle finestrelle della doccia, intravedo un lucertolone sul sentiero ghiaioso fra i campi: un sauro lungo circa un metro e mezzo, è un biawak! E’ uscito dalla vegetazione verdissima di questi acquitrini, tra fitto ibisco e recinti di legno chiaro prosciugato dal sole. Fuori dei margini tracciati, e mai chiusi, s’è fermato in mezzo al viottolo deserto. Dopo avere appena spostato di lato il capo, in un attimo, l’animale lento e sospettoso è sparito nell’uguale verde, oltre il fosso di fronte. Anch’esso ripete il suo karma? Da un luogo ad un altro? Stesse coincidenze in vite diverse? Quali alternative possibili? Che ricorderà se rinascerà ad altra vita? Gli sciabordii lenti d’acqua o le campanule blu intenso vicino ai campi di spinaci e ai bordi di sterpaglie? O sarà contadino con la stanchezza di cento anni di fatica e lo sguardo basso, fisso alla terra? Riconoscerà solamente il cielo, mentre distratto seguirà il planare di un uccello in cerca di cibo? Poi, nel tempo del passaggio della nube che ha coperto il sole, tutto torna immobile. Il lucertolone sparito mi sembra una cosa irreale. Durerà così poco il Tempo fra un tempo e l’altro? Anche l’immobilità dura altrettanto poco, perché vita è movimento. Anche impercettibile! Sulla stradina bianca sterrata adesso passa piano un vecchio. Indossa vesti dai colori naturali e porta il tradizionale cappello stinto, di paglia, a cono. Un altro uomo, più giovane, conduce a mano la sua bicicletta e oltrepassa le pozzanghere lasciate dalle piogge dei giorni precedenti; rilascia cerchi d’acqua torbida e giallastra. Umanità semplice che fatica a vivere giorno dopo giorno, umanità che sa della vita che sguscia fra i fossi- inevitabile giogo-. Sa del pesce che si può pescare dopo il banjir, dell’erba fresca per i piccoli animali e la sapi sacra a Brahama, del tempo che sta nuovamente per cambiare, della fase lunare per semine e  raccolti del riso, di giornate intere a trasportare pietre e pietre sotto il sole a fare muretti e case nuovi, ma poco sa- sappiamo tutti poco- della Vita e del Cielo. Per capire il Cielo ci vuole Pensiero, perché il pensiero non basta. Per vedere il Cielo ci vuole Sguardo, perché la vista non basta. E i tutti i Sensi svegli a sentire quale Libertà abbiamo. Intanto le abili mani intagliano il legno, lavorano l’oro e l’argento da sempre nello stesso modo, e per un’intera vita, e si uniscono a tenere un dupa, a disperdere il bunga di frangipani in ogni direzione, invocando con litanie il dio. Ognuno di quei gesti, ogni pensiero, ogni sguardo disegneranno la prossima vita, ancora di Sogno. Qui, ora, è il tempo della stagione delle piogge, dove puoi vedere il sole coesistere con la pioggia e vivere, per qualche istante, di una contaminazione che non appartiene abitualmente né al sole né alla pioggia. Esattamente come per noi, quando scorci di Luce arrivano, tramite la luce di un banale mattino, col passaggio di un sauro, nel nostro -attuale- passaggio

                                                                                                                               

Approfondimento

 

Biawak = sauro prevalentemente erbivoro, di stazza medio-piccola; si nutre anche di piccoli uccelli e di uova dei loro nidi;

                                                       non si tratta del  varanoo dragone- animale temibile, localizzato sull’isola di Komodo;

 karma = legge di equilibrio; il bene e il male fatti si  manifestano nel destino personale, da una vita all’altra, fino alla liberazione;

banjir = acqua alta;

sapi = mucca;

Brahama = divinità appartenente alla Trimurti hindu; Brahama o Brama, uno degli aspetti di Dio, è Creatore;

dupa = bastoncini di incenso;

bunga = fiore.

 

 

 

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