È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
OSSERVAZIONI DEL SUNAS
16 Set 2015 07:57
Il SUNAS, in merito agli ultimi sviluppi relativi alla vicenda con al centro la scelta dell’assessorato alla P.I. del Comune di Vittoria di sostituire le equipe socio-psico-pedagogiche con un presidio psico-pedagogico ritiene opportuno le seguenti ulteriori osservazioni:
Dispiace che non sia stato colto il senso della nostra nota, tesa a sviluppare una riflessione e un confronto, a dare un contributo su scelte inerenti l’erogazione di un servizio all’interno delle scuole che coinvolge studenti e famiglie e, necessariamente tocca aspetti educativi, psicologici e sociali. Dispiace, soprattutto, che da parte di rappresentanti istituzionali ci sia il tentativo di coinvolgere la nostra organizzazione in una polemica che non ci appartiene e che riguarda i rapporti tra Amministrazione e opposizione in Consiglio Comunale. Noi comunque nelle polemiche non abbiamo alcuna intenzione di entrarci perché lo stile del nostro Sindacato, forte anche dell’approccio relazionale che è a fondamento del nostro agire professionale, si caratterizza per essere sobrio, concreto, propositivo e costruttivo, rispettoso delle posizioni altrui, volto a misurare le parole e attento a non risultare offensivo.
Chi conosce poi la storia del SUNAS, così come quella della professione, sa che essi si sono sempre contraddistinti per non aver mai ceduto alla mera difesa di interessi corporativi o particolari, per aver sempre rifiutato logiche demagogiche, rivendicative e velleitarie, puntando invece sulla responsabilità, sulla qualità delle proposte, sul metodo della concertazione, coniugando sempre la promozione delle istanze professionali con quelle dei cittadini.
Anche per questo abbiamo sempre sostenuto la nostra autonomia da ingerenze di tipo politico e partitico, scelta che ci ha reso immuni da ogni forma di strumentalizzazione.
Ma vogliamo ritornare al tema centrale della vicenda, ai contenuti veri della questione perché pensiamo che ai cittadini poco interessa delle polemiche, così come poco interessa se la nota del Sunas abbia potuto provocare noia, irritazione o divertimento.
Contano i fatti: l’Assessore alla Pubblica Istruzione, ha deciso di chiudere un’esperienza ritenuta fallimentare, quella delle equipe socio-psico-pedagogiche, a seguito, pare, di varie verifiche e specifiche indagini sui risultati, dei giudizi negativi resi da vari soggetti che operano nella scuola ( di cui però ci sembra non vi sia traccia documentale) e dagli stessi operatori che hanno lavorato nelle suddette equipe ( i quali, invece, attraverso un comunicato pubblico hanno affermato il contrario, esprimendo amarezza per le scelte dell’Amministrazione). L’equipe è stata sostituita da un servizio psicopedagogico, che sarà gestito da uno psicopedagogista ( il cui profilo tra l’altro risulta poco definito), il quale garantirà il potenziamento dei processi di apprendimento degli studenti, in particolare di coloro che sono in condizione di svantaggio e di deprivazione sociale e culturale.
Dunque l’Assessorato alla P.I. ritiene di poter gestire attraverso l’intervento di un sola figura professionale un’attività complessa e pluridimensionale come se fosse possibile separare gli aspetti educativi e psicologici da quelli sociali, come se il disagio scolastico non fosse strettamente e contestualmente legato a difficoltà di apprendimento, a difficoltà relazionali/emozionali, a difficoltà familiari, a dinamiche sociali, per cui è necessaria una presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale.
L’auspicio, lo ribadiamo, è che l’Amministrazione riveda la sua posizione.
È chiaro, infine, che saremo pronti a esprimere la nostra approvazione e il nostro sostegno verso qualunque sforzo dovesse essere finalizzato all’attivazione di tipologie contrattuali di lavoro più rispettose della dignità dei professionisti (non solo assistenti sociali ma anche psicologi, pedagogisti, ecc ) il cui compenso non può corrispondere a € 5 l’ora.
Ciò significherebbe dimostrare grande attenzione e sensibilità nel voler realizzare servizi rivolti alla comunità fondati su criteri di qualità, anche perché non viziati dalla sottovalutazione, specialmente a livello retributivo, delle varie professionalità coinvolte.
Confermiamo la nostra disponibilità al confronto e a dare un fattivo contributo per una soluzione positiva della questione
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