È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
NUOVO SUCCESSO PER LA RAPPRESENTAZIONE “LE SEDIE” PORTATA IN SCENA DALLA COMPAGNIA G.O.D.O.T. DI RAGUSA
19 Mag 2015 13:34
RAGUSA – L’incerta condizione esistenzialista dell’uomo portata in scena tra ospiti irreali, invisibili, ma concreti al tempo stesso, descritti all’interno di un contesto drammatico e contemporaneamente ironico. Il capolavoro del teatro dell’assurdo, “Le Sedie” di Eugene Ionesco, ancora una volta ha trovato la sapiente interpretazione degli attori Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso, della Compagnia G.o.D.o.T. per il nuovo appuntamento della decima rassegna “Palchi DiVersi”, venerdì e sabato scorsi al Teatro Ideal di Ragusa. “Le sedie” è una farsa tragicomica molto intensa, di difficilissima interpretazione anche per la sua trama che racconta la storia di due anziani e della loro vana e al tempo stesso grottesca esistenza. Sul palco i due attori recitano esaltando le sfaccettature farsesche dei personaggi, a loro volta chiamati a raccontare il vuoto che circonda l’uomo. Lo si fa con ironia e drammaticità, evidenziando l’incerta condizione esistenzialista. E così un testo scritto negli anni ’50, con l’idea di portare in scena l’irrealtà del reale, di raccontare il vuoto dell’esistenza stessa e con l’obiettivo di comunicare l’incomunicabile, si dimostra di estrema attualità. Non perde lo smalto nelle varie repliche che, sempre con successo, la Compagna G.o.D.o.T. ripropone portando sul palco un pezzo di teatro che scuote le coscienze. E l’ha fatto anche in questa occasione al Teatro Ideal. Il vecchio e la vecchia, che vivono sulla torre in un’isola, sono pronti per una cena speciale, impegnati a rappresentare essi stessi la farsa tragica della propria esistenza, carica di insuccessi, di rimpianti e di abitudini, aggrappandosi alle proprie illusioni, trovando nella reciproca affettuosità la possibilità di andare avanti. E’ in questa serata speciale che arrivano gli ospiti illustri, invitati per un’occasione speciale: ascoltare il messaggio di salvezza che un oratore, ingaggiato dal vecchio, intende tramandare ai posteri. Alle due sedie iniziali, via via fanno la comparsa sulla scena le tante altre sedie colorate degli altri ospiti. Tutti in fila, una dietro l’altra, per accogliere commensali invisibili ma che si sentono ugualmente chiacchierare in attesa del discorso dell’oratore, interpretato in scena da Anita Pomario. L’oratore arrivato per dare il messaggio è però muto e dunque non potrà spiegare il senso della vita. In scena c’è dunque il deserto dell’esistenza dei due anziani, un deserto popolato dal nulla creato da corpi inesistenti ma invasi dalla materialità delle sedie che via via vengono aggiunte sulla scena. Materia senza vita che soffoca il vuoto e spinge i due vecchi a gettarsi dalla finestra. Determinata la chiave interpretativa voluta dal regista Bonaccorso che è a metà tra il caricaturale, l’attonito, il clownesco, il tragico. La rappresentazione si conclude con l’oratore che tesse, con le lunghe spalliere stilizzate delle sedie, una vera e propria ragnatela inestricabile che impedisce di comprendere il senso dell’esistenza umana. Una gabbia che è prigione dell’uomo, della sua coscienza, della sua anima, della sua stessa vita e forse anche della sua morte. Una gabbia dove l’intera Umanità è già imprigionata senza nemmeno saperlo. Quel “forse avremmo dovuto osare di più”, che Ionesco mette in bocca al vecchio, è il sintomo di una malinconia latente, il segno tangibile di un mondo alla deriva, di una vita collettiva che non esiste più e Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna lo sottolineano nella loro interpretazione quasi come un doloroso grido rivolto alla società moderna che dimentica le proprie origini impegnata a guardare verso il futuro tralasciando di vivere il presente. “Le Sedie” ha concluso la decima stagione teatrale “Palchi DiVersi” che però avrà un appendice con i tre spettacoli finali dei laboratori di teatro realizzati durante l’anno dalla Compagnia G.o.D.o.T. con il non facile intento di svolgere un’operazione culturale a diretto contatto con i giovani. Si torna dunque in scena con “Palchi DiVersi Lab”, sempre al Teatro Ideal, con “Il sentiero fantastico” proposto dagli allievi del laboratorio “junior 2” il 30 e 31 maggio, con lo spettacolo “Sold out” in programma il 5, 6 e 7 giugno con i componenti del laboratorio “senior” ed infine il 13 e 14 giugno con “Cechov in corridoio” con gli allievi del laboratorio “junior 1”. Info e prenotazioni ai numeri 339.3234452 – 338.4920769, all’email info@compagniagodot.it o sul sito www.compagniagodot.it
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