NEGATIVA LA VALUTAZIONE DELLA RAGIONERIA DELLO STATO SULL’ATTO DI INDIRIZZO DEL COMITATO DI SETTORE

 


La ragioneria dello stato valuta negativamente l’atto di indirizzo per i rinnovi contrattuali del comparto sanità triennio 2016-2018 per tutto il personale.


Siamo amareggiati per i rilievi mossi dalla ragioneria dello stato, dichiara il Segretario Generale Dario Luigi Cagnazzo, in questo modo si sta ipotecando il rinnovo del contratto.


Non solo, continua il Segretario, non vengono quantificate le risorse economiche per un contratto dignitoso che tenga conto del mutato quadro normativo del pubblico impiego, ma limita anche il potere delle regioni che potrebbero impegnare ulteriori risorse per incentivare il personale.


Sbandierare l’aumento dei costi nel pubblico impiego puntando il dito sul personale è del tutto ingiustificato, infatti leggendo la relazione della Corte dei Conti sul costo del lavoro pubblico del 2016 risulta che i redditi da lavoro dipendente, nel 2015, sono diminuiti di un punto percentuale rispetto all’anno precedente.


Se guardiamo il dato su un periodo più ampio – continua il Segretario Generale-  dal 2010 al 2015 si evince una netta riduzione della spesa per i redditi da lavoro dipendente di quasi 11 miliardi (­6,3%), correlato altresì all’adozione di misure di contenimento del turnover.  


Al 31 dicembre 2014 i pubblici dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato erano 3.219.000, dal 2008 al 2014, gli occupati nella PA sono diminuiti di quasi 7 punti percentuali.


Alla luce di questi dati certi, non è possibile continuare a fingere che il problema dei conti pubblici è il personale del pubblico impiego, che oggi vive una radicale riforma delle proprie responsabilità in un’ottica di razionalizzazione delle risorse che non tiene conto del mancato turnover. 


Restiamo in attesa – continua il Segretario Generale Dario Luigi Cagnazzo – di conoscere i risultati dell’incontro del Comitato di Settore Regioni e Sanità convocato per il 7 Settembre dal Presidente Massimo Garavaglia alla luce delle osservazioni della Ragioneria dello Stato.


Siamo fiduciosi che alla fine possa prevalere quel senso di responsabilità che non mortifichi ulteriormente un’intera classe sociale, ma in difetto siamo pronti ad agire con ogni mezzo a tutela dei pubblici dipendenti.

 

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