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MUOS, PROCESSO A CALTAGIRONE PER REATI AMBIENTALI
10 Ott 2016 15:37
Il CODACONS, rappresentato da Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons e assistito dall’avvocato Carmelo Sardella, è stato ammesso stamane quale parte civile nel processo che si celebra presso il Tribunale di Caltagirone carico di un dirigente della Regione Siciliana e sei imprenditori accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione a Niscemi del MUOS, il sistema di telecomunicazione militare Usa.
Oltre al Codacons sono state ammesse altre 10 parti civili.
Anche la Regione sarà presente come responsabile civile nel processo. Gli imputati sono l’ex dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e Adriana Parisi, responsabile della “Lageco”, società che hanno costituito l’Ati ‘Team Muos Niscemi’ vincitrice della gara del 26 aprile 2007; il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi; e i titolari di tre imprese che hanno lavorato in subappalto: Concetta Valenti della “Calcestruzzi Piazza Srl”, Carmelo Puglisi, della “Pb Costruzioni” e Maria Rita Condorelli, della “Cr Impianti srl”.
La tutela ambientale e sanitaria riconosciuta al CODACONS è infatti obiettivo essenziale dell’associazione la quale si è formalmente impegnata a perseguire tale finalità attraverso il controllo e la tutela di un equilibrato rapporto tra l’uso individuale delle risorse dell’ambiente ed un razionale sviluppo della società improntato sempre al rispetto e alla tutela della dignità della persona umana ed alla salvaguardia dell’interesse fondamentale della salute e della sicurezza attuale e futura delle singole persone attraverso l’applicazione del principio di prevenzione, e attraverso la vigilanza sulla corretta gestione del territorio da parte della pubblica amministrazione.
Secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, gli imputati avrebbero realizzato l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa”. Ed avrebbero “eseguito e facevano eseguirei lavori per la realizzazione del Muos, insistenti su beni paesaggistici, all’interno della riserva orientata denominata Sughereta di Niscemi, in zona A, di inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario”.
Il processo è stato aggiornato al 12 gennaio 2017.
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