È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MINORI VITTIME DI ABUSO
19 Nov 2013 18:39
Con il termine abuso sessuale ci si riferisce al coinvolgimento in attività sessuali, fisiche o psicologiche, di una persona che non è in grado di scegliere, perché è stata sottoposta a costrizione fisica e psicologica. L’abuso sessuale su minori è comunemente definito, nella cultura occidentale, come qualsiasi attività a livello sessuale, che un adulto esercita su un minore. Il tipo di condotta che può essere attiva od omissiva. I comportamenti messi in atto dall’abusante, il più delle volte riguardano comportamenti gravi: percosse, lesioni, si arriva anche ad atti sessuali veri e propri compiuti a scapito di ragazzini o di bambini in tenera età. Le vittime sono sia maschi che femmine di qualsiasi età, cultura e status socio-economico. Purtroppo è molto difficile tracciare un profilo chiaro e netto dell’abusante; possono essere persone molto vicine al minore, persone care, premurose, gentili e rispettabili che tentano di avvicinarsi alla vittima conquistando la sua fiducia. Molto spesso gli abusanti sono proprio i genitori del minore, chi si è preso cura di lui, chi lo ha cresciuto e ha provveduto a lui per tanto tempo, è proprio chi lo umilia e gli toglie ogni forma di dignità. Parenti e amici preferiscono non vedere, per difendere a tutti i costi l’immagine di normalità della famiglia, ma il minore finisce per diventare il colpevole, perché si ribella. Non è mai, in nessun caso, colpa del bambino o dell’adolescente: l’unico responsabile è chi non rispetta la volontà dell’altro e commette l’abuso. Sentimenti di colpa, traumi e qualsiasi forma di violenza subita dal minore, costituiscono sempre un attacco destabilizzante alla sua personalità con gravi conseguenze psicologiche ed educative, a breve e lungo termine. Il minore può sviluppare difficoltà di apprendimento, condotte autolesionistiche nei maschi e disturbi di tipo alimentare, più frequenti, nelle ragazze. Un bambino o un adolescente, che ha subito un abuso, manifesta improvvisi cambiamenti: si mostra insolitamente triste e solitario, lamenta continuamente dolori fisici che non trovano una spiegazione medica, disturbi del sonno, atteggiamenti iperattivi e disturbi dell’attenzione, mette in atto comportamenti regressivi (enuresi, riacutizzazione di paure presenti in fasi evolutive precedenti). Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi progetti di intervento nelle scuole per favorire una cultura del rispetto e di tutela dell’infanzia, a partire da una mirata formazione con gli insegnanti, i bambini e i loro genitori. Si tratta di progetti di prevenzione primaria che forniscono strumenti e riflessioni affinché a scuola come in famiglia si possano trovare i modi per parlare e affrontare queste tematiche, insegnando ai bambini a riconoscere le situazioni a rischio e a comprendere i segnali del loro corpo. È infatti di fondamentale importanza insegnare ai bambini come fare per proteggersi dagli abusi sessuali, e nel contempo fornire informazioni alle figure di riferimento più vicine ai minori, affinché accompagnino i più piccoli ad imparare a difendersi da situazioni potenzialmente pericolose, senza infondere in loro la paura del mondo esterno.
Dott.ssa Barbara Cucuzza Psicologa presso Associazione Centro Servizi Donne
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