Sabato 19 luglio, ore 21, pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II: pazienti in attesa per oltre dieci ore, alcuni sistemati alla meno peggio per mancanza di barelle, altri – soprattutto anziani – rimasti su una sedia fin dal mattino senza alcuna informazione sul proprio codice di priorità. “Una scena a dir poco vergognosa”, denuncia Rosario […]
Mah, boh, speriamo: la sintesi del futuro dei trasporti nel Ragusano
14 Giu 2025 08:55
L’attore e regista Luca Zingaretti, ospite del Taormina film festival, ha detto chiaro e tondo che per lui la serie tv su Montalbano è un capitolo ormai chiuso. Meno male, perché la provincia di Ragusa – in lungo e in largo la quale è stata girata la fiction – non potrebbe sfruttare l’onda turistica da cui deriverebbe, memore di quanto successo fino a qualche replica fa su RaiUno. Anzi, speriamo che lo spot girato nei giorni scorsi in diverse località iblee per conto della Fiat Topolino elettrica faccia vedere l’equivalente del precedente con la Panda a Modica: un secondo.
Battute a parte, sulle quali chiedo il perdono preventivo dei permalosi, raggiungere quest’angolo della Sicilia per le ferie estive è come fare un viaggio nel passato remoto. Solo ieri, un bus in fiamme sulla Ragusa-Catania – senza vittime, per fortuna – ha costretto centinaia di persone a una lunga e forzata sosta, nell’uno e nell’altro senso. In attesa – si spera – della fine del prossimo anno, data entro cui dovrebbero aprire i primi chilometri, l’alternativa è l’autostrada Modica-Siracusa-Catania, tratto che dopo il ritiro dei fondi per continuare i lavori fino a Scicli, è diventato un grande “boh!”.
I vertici delle Ferrovie continuano da giorni a dire che nel piano degli investimenti dei prossimi cinque anni sono disponibili 100 miliardi di euro. Nel ragusano previste briciole per l’elettrificazione della Siracusa-Gela, una parte del totale di oltre 180 milioni; più i 13,5 mln della prima fase sulla metroferrovia di Ragusa città, opera attesa da oltre 30 anni. Nonostante i vari annunci sulla metro di superficie, di cantieri ancora nemmeno l’ombra. Continuiamo a sperare.
Dall’aeroporto di Comiso, per le note vicende sulla pessima gestione, si vola da e per Tirana – tre volte alla settimana – e per Lille – una volta ogni sette giorni. Aperto per quattro voli in sette giorni, Comiso e tutto il sud est della Sicilia sono vietati ai turisti italiani, che ovviamente assaliranno lo scalo di Catania del quale la Società di gestione magnifica ogni tre mesi gli straordinari risultati su arrivi e partenze.
Per le altre rotte, incentivate – cioè pagate con soldi pubblici – bisognerà attendere il prossimo anno. Mah! Il bello è che ora anche la politica, da destra a sinistra, passando per il centro, se n’è accorta, mostrando alcune evitabili facce toste. Una buona parte della stessa politica vorrebbe rimettere Nico Torrisi alla guida della Sac, la società che gestisce anche Comiso, ma soltanto in teoria. Quest’ultima, purtroppo, non è una battuta. E gli eventuali permalosi rimangano pure offesi.
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