MA QUALE “INTERROGATORIO”?! E’ STATA UNA CONVERSAZIONE!

Riguardo la vicenda dei manifesti presunti “anonimi” (sic!) di Scicli, leggo sulla stampa che sarei stato “interrogato” dai Carabinieri: poiché NON sono stato “interrogato” ma ho semplicemente dialogato col Tenente, devo precisare – a tutela mia, dell’assemblea e dell’Arma dei Carabinieri – quanto segue: in seguito agli aumenti tributari deliberati dai Commissari straordinari del Comune di Scicli, il 6 Agosto si teneva un’assemblea pubblica, ampiamente pubblicizzata sui media, nella quale si concordava 1) di diffondere un articolato scritto con delle proposte concrete per evitare gli aumenti e 2) di far affiggere, tramite l’Ufficio Pubbliche affissioni del Comune di Scicli, dei manifesti col seguente testo: “I Commissari aumentano le tasse agli sciclitani – I commissari del Comune di Scicli hanno raddoppiato ai cittadini l’Irpef aumentandola dallo 0,4% allo 0,8% – aumentato l’Imu sulle seconde case accrescendola fino all’8,1% – aumentato la Tari del 7,72% – aumentato la tassa di soggiorno. Cioè hanno aumentato di circa 200 € in media le tasse ad ogni famiglia di Scicli. Senatrice Padua, Onorevole Ragusa, non vi siete opposti allo scioglimento e continuate ad essere assenti: perché?” [Tali manifesti poi non piaceranno ai parlamentari interpellati].

          Poiché un’assemblea pubblica non è né un partito né un sindacato né un’associazione, decidevamo di firmare i manifesti “L’assemblea cittadina”.

          Prendevo quindi l’incarico di curare la parte burocratica dell’affissione, presentando il 13 Agosto all’Ufficio Pubbliche Affissioni del Comune di Scicli l’istanza a mio nome, corredata dai miei dati anagrafici, l’indirizzo, il codice fiscale, il numero di telefono.

          Il 19 Agosto i manifesti venivano attaccati a cura dell’Ufficio Affissioni del Comune e subito dopo defissati.

Nella stessa mattinata la Tenenza dei Carabinieri di Scicli mi telefonava (en passant, ero ovviamente reperibilissimo poiché avevo indicato il mio numero di telefono…) e mi chiedeva garbatamente di recarmi, quando mi fosse stato possibile, presso la Caserma di Scicli, per portare lo statuto dell’assemblea.

          Il 20 Agosto mi recavo presso la locale Caserma, dove – in un colloquio totalmente sereno col Tenente – ho precisato che un’assemblea non necessita di statuto (“I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale”; “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”: articoli 18 e 21 della Costituzione).

          Tutto ciò in un’ottica di collaborazione con le Forze dell’Ordine.      

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