LITIGIO TRA RICHIEDENTI ASILO

 

Il cittadino egiziano aveva partecipato come invitato alla festa organizzata quel giorno dal gruppo Alfa della Protezione Civile di Chiaramonte. Dopo avere bevuto qualche bicchiere di troppo, ha cominciato ad inveire e a spintonare quanti gli venivano incontro, senza per questo arrivare ad una vera e propria rissa.

Al rientro in struttura, ancora sotto effetto degli alcolici e in forte stato confusionale e di agitazione, si è impossessato di un coltello regolarmente tenuto in cucina e, con lo stesso, ha cominciato a minacciare altri ospiti del centro. Struttura che ospita solo nuclei familiari di richiedenti asilo.

Grazie all’intervento di alcuni di loro si è riusciti a disarmare il ragazzo togliendogli il coltello. Coltello che non è quello pubblicato erroneamente sul web dal sito “Giornale ibleo” a firma di Massimo Li Castri. Immagine che mostra un coltello sporco di sangue che lascerebbe intendere al lettore una gravità dei fatti che in verità non sussiste. Di quale sangue, infatti, si sarebbe dovuto trattare se non vi è stato alcun accoltellamento e se la sola persona ricorsa alle cure mediche è stato proprio il ragazzo egiziano?

Non intendiamo in questa sede giustificare alcun comportamento violento, ma desideriamo solo sottolineare il vissuto drammatico che ha vissuto finora questa persona richiedente asilo. Un dramma che coinvolge l’intero nucleo familiare che non merita certo strumentalizzazioni di sorta o sterili esagerazioni volte solo a creare clamore mediatico.

Grazie all’interessamento degli organi competenti la famiglia in questione è stata trasferita in un’altra struttura di accoglienza al fine di evitare ulteriori tensioni e per salvaguardare il percorso di verifica dei diritti internazionali del nucleo familiare.

La cooperativa ha inteso diramare questa nota attraverso gli organi di informazione per fare piena luce su un fatto comunque spiacevole, anche se non di drammatica portata. Attraverso questa nota, inoltre, vogliamo ringraziare gli abitanti di Giarratana che dal mese di giugno dello scorso anno dimostrano di avere bene accettato gli ospiti richiedenti asilo del centro di accoglienza e gli operatori che lavorano per il benessere dei ragazzi e della collettività.

 

 

 

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