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L’INTERVISTA. “ONORATA SOCIETÀ”
29 Nov 2013 16:28
Abbiamo intervistato la band ragusana più famosa del momento, ovvero “Onorata Società”per saperne di più su di loro e sulla loro musica. La band è così composta: Batteria, Ciccio Spataro, Basso: Massimo Occhipinti, Chitarre: Christian Pelligra, Tastiere e synth: Vincenzo Rotilio, Mc’s: Don Simone Cugnata, Don Paolo Cultrera, Don Giuseppe Giummarra- Voce femminile:
Stephanie Penna
Raccontateci com’è nato il vostro gruppo.
“Onorata Società nasce come crew nella Ragusa della metà degli anni ’90 , sono gli anni d’oro della cultura hip hop ed i membri fondatori del gruppo ( Peppe,Paolo e Simone), si lasciano educare dai paradigmi zulu riassunti nel motto “educazione ed intrattenimento” abbracciando in pieno questa filosofia ed interessandosi soprattutto al writing ed all’mcing.Intorno al 2000, il gruppo si avvicina alle sonorità reggae e roots. Nel 2009 inizia un nuovo progetto e l’Onorata si trasforma in una band composta da 8 elementi tutti provenienti da percorsi musicali piuttosto diversi e si muove sulla linea della black music, dal reggae al funk soul fino al dub. Il nostro obiettivo è quello di servirci della musica come esercizio della ragione e del dubbio con lo scopo di accusare, ribellarsi e divertire . “
Dall’inizio ad oggi ci sono stati momenti di sconforto o particolarmente delicati, nei quali avete pensato di mollare tutto? E’ sempre difficile tenere insieme la “macchina?”
“Sì, di momenti del genere, ce ne sono stati, ovviamente. E’ difficile portare avanti il progetto per questioni economiche, ma per fortuna sono stati semplicemente transitori. Siamo 8 menti, mica poche, eh? I confronti sono all’ordine del giorno, ma esiste un legame profondo che ci unisce, conseguenza di tutti gli stimoli primari legati all’armonia e al senso di benessere che si crea improvvisamente quando ci ritroviamo a fare quello che a tutti noi riesce meglio nella vita, cioè Musica.
Come gruppo musicale siete spesso in evidenza su tutti i temi che riguardano le politiche culturali e sociali. Quali provvedimenti urgenti, prendereste per l’arte in generale e la musica in particolare?
“Avremmo il desiderio di creare degli spazi predefiniti, dentro ai quali tutti gli artisti che vogliano esprimersi liberamente, possono finalmente farlo; tutti,secondo noi, dovrebbero avere la possibilità di avere la stessa visibilità nel mondo dello spettacolo,poi ovviamente “chi l’ha dura,la vince”.Inoltre, vorremmo parlare con chi sta tentando di fare della musica la propria vita e magari necessita di cose semplici e realizzabili come un ufficio sponsor del proprio comune che si sbatta per procurare un furgone, o uno spazio dove accedere a servizi di consulenza legale per affrontare i primi contratti senza la paura di accettare patti con il diavolo, o semplicemente di una chitarra o di un’insegnante che, gratuitamente, gli faccia delle lezioni.”
Siete soddisfatti del vostro percorso musicale e del riscontro del pubblico che, tutt’ora, avete? Se dovreste rinascere come gruppo, seguireste lo stesso stile musicale o seguireste un’altra direzione?
“Non puoi sentirti mai pienamente soddisfatto perchè hai sempre un obiettivo che va oltre e lontano, ma soprattutto, non ci sentiamo arrivati, probabilmente siamo partiti, ma di certo non siamo arrivati: ecco,”sentirsi arrivati” è l’errore più grosso che si può fare. Non abbiamo un genere musicale preciso, abbiamo un “concept” che si rifà a Caparezza ed a i Tinturia, è “uno stile nostro” che si rifà all’Onorata Società proprio- interviene Christian, il chitarrista del gruppo-. etnico, raggae, funky, assaggiamo un pò tutto, ma il genere musicale che accomuna un po’ tutti è sicuramente il raggae, in tutte le sue forme e sfaccettature”
Fra tutti i mostri sacri della musica, passata o recente, con chi sognate di dividere il palco?
“Bob Marley,senza ombra di dubbio. Peccato non ci sia più, (affermano tutti in coro).Il sogno di Massimo era quella di cantare con Lello dei Tinturia, ed è bellissimo poter affermare che con uno degli ultimi pezzi “Chiddu ca si rici”, il suo sogno sembra essersi realizzato, dato che nella parte finale del testo, canta proprio lui. Adesso,sogniamo Caparezza,perchè è uno che sa parlare, uno che,con un’ironia pungente, ti “sbatte in faccia” la realtà e sa fare una bella denuncia sociale.”
Dove immaginate e magari sognate di essere tra 10 anni?
“Liberiamo i sogni e la fantasia e diciamo che, dopo una sfilza di successi in tutto il mondo, ci rivediamo al “Selvaggio”, qui a Ragusa, dove siamo nati, con una città festante solo per noi: diventare famosi per poi tornare alle origini”
Federica Farnisi
Referente Giovannella Galliano Giornalista
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