L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

 

Negli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dell’immigrazione clandestina. Come sottolineano le vicende di cronaca, non c’è giorno che, clandestini disperati, provenienti da Paesi dilaniati dalle guerre e dalle dittature raggiungono le nostre coste su imbarcazioni di fortuna, da Marocco, Algeria, Iraq, dalla Somalia o da altri Paesi per andare in cerca di fortuna e verso quella che credono la loro salvezza.

Molti di questi immigrati giungono sulle nostre coste con ogni mezzo disponibile, sacrificando tutti i loro risparmi, nascosti ovunque possibile, sopportando fatiche bestiali e molto spesso rischiando anche di morire, durante il “viaggio della speranza”. Molto spesso è proprio la criminalità organizzata internazionale a gestire l’ingresso clandestino. Gli immigrati,  nei Paesi di destinazione, vengono sfruttati come fonte di nuovi profitti illeciti, ad esempio nel campo della prostituzione, spaccio di droga, furti.

La popolazione italiana a tal riguardo si esprime in modo contrastante: la maggior parte spera che i clandestini siano rimandati al loro Paese d’origine, altri concordano  nel trattenerli nei centri di accoglienza e poi favorire loro una graduale integrazione , finchè possano vivere  in modo dignitoso o spedirli in altri Paesi europei che offrono possibilità lavorative.

Il Italia esistono svariati centri di accoglienza che,purtroppo, sono stracolmi in modo quasi disumano. C’è da aggiungere che le leggi che regolano i flussi migratori, non sono adeguate ad affrontare questo grave problema.

E’ possibile governare le migrazioni, operando con intelligenza ed umanità, rilasciando il permesso di soggiorno solo se il clandestino è in possesso di un contratto di lavoro che gli garantisca di potersi procurare i mezzi di sostenimento:una casa dignitosa ed il denaro necessario per il suo rientro in patria.

Un’altra soluzione sarebbe quella di mandare aiuti concreti nei Paesi d’origine, costruendo opere pubbliche adeguate creare adeguate infrastrutture per risolvere localmente i problemi degli immigrati, evitando che molte persone lascino la propria terra  per cercare di rifarsi una vita serena Altro grave problema per gli immigrati è la integrazione. Purtroppo oltre ai problemi economici questi devono sopportare anche il peso della emarginazione sociale e culturale. Non siamo ancora pronti ad accettare la convivenza, in una società dove regna la diffidenza nei confronti di queste persone. Anche nelle scuole ragazzi di diversa etnia, stentano ad inserirsi nel gruppo classe, e, fuori dalla scuola, non hanno amici Ed anche questo è un pesante fardello da sopportare.

Resta il fatto che siamo ancora indifferenti verso i “ diversi” e non ricordiamo che anche nella nostra storia è stato scritto un triste capitolo sul fenomeno della immigrazione, come è accaduto ai nostri antenati che partivano in cerca di fortuna verso l’America con le navi o treni stracolmi di chi abbandonava con amarezza la propria terra, consapevoli che non sarebbero mai più tornati e pronti ad accettare umili lavori pur di sopravvivere.

 Ora la storia si ripete con l’unica variante che i poveri del mondo, almeno in larga parte, non siamo noi…, ma aumentano sempre di più.

 La speranza che tutti coltiviamo è che un giorno si possa vivere in una società  serenamente, dove possa regnare la tolleranza e la convivenza civile

 

 

 

 

ARTICOLO GIORNALISTICO REDATTO DAI SEGUENTI ALUNNI DELL’ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO COSENTINO MARSALA CLASSE 4^A AD INDIRIZZO SOCIO – SANITARIO: CHIRCO GIANFILIPPO, GIACALONE GIANVITO, ROMEO GIOACCHINO.                                                                                                        

INSEGNANTE E REFERENTE DEL PROGETTO – PROF.SSA ANGILERI MARIA FILIPPA

 

 

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