“LE SANZIONI AMMINISTRATIVE TRIBUTARIE” APPROFONDITE DURANTE IL CORSO PROMOSSO DALLA FONDAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI

 Una dettagliata analisi dei principi generali nonché delle modalità di irrogazione delle sanzioni amministrative tributarie al centro del corso promosso dalla Fondazione nazionale dei commercialisti e ospitato a Ragusa nella sede dell’Ordine. L’evento, organizzato in collaborazione tra gli Ordini di Ragusa, Caltagirone e Gela, ha visto la presenza di Viviana Capozzi, dottore di ricerca in diritto tributario, ricercatrice area fiscale della Fondazione. L’Ordine di Ragusa, rappresentato dal segretario Paolo Mollura e dai consiglieri Maria Ausilia Scapellato e Maria Gabriella Diquattro (c’era anche il vicepresidente Carlo D’Alessandro per l’Ordine calatino), ha avuto l’opportunità di offrire ai corsisti un approfondimento sulla funzione assegnata dal nostro ordinamento alle sanzioni amministrative tributarie. “Abbiamo fatto chiarezza – spiega Capozzi – sul sistema delle sanzioni amministrative tributarie partendo dai principi generali, illustrando i criteri di applicazione sino ad arrivare alle ultime novità introdotte con riferimento al ravvedimento operoso. Adottando un criterio abbastanza giuridico di analisi della materia e quindi partendo in maniera deduttiva dalla ratio del sistema sanzionatorio amministrativo tributario, siamo arrivati a verificare in che maniera questo viene poi implementato e quali sono gli strumenti di difesa del contribuente di fronte a sanzioni erroneamente applicate e quantitativamente errate”. Gli errori sono abbastanza frequenti, come sottolinea la stessa Capozzi. “Spesso si riscontrano sviste – aggiunge – da parte degli uffici perché è una materia abbastanza complessa e quindi il margine di azione per i commercialisti esiste. E’, però, importante conoscere con la massima attenzione la materia per sapere che cosa si può fare”. Il corso ospitato dall’Ordine di Ragusa rappresenta un’altra tappa informativa portata avanti dalla Fondazione nazionale commercialisti sul territorio italiano. “Ci occupiamo – precisa ancora Capozzi – della formazione permanente in giro per gli ordini territoriali. Giova ricordare che la Fondazione è nata in seno al Consiglio nazionale, oggi ispirata da una nuova governance, che cerca di fornire un nuovo impulso all’attività sia di ricerca, sia di docenza e anche di supporto alle varie attività. Siamo una sorta di longa manus del Consiglio nazionale”. 

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