LA STATUA DE L’ATLETA IN CONTRADA SELVAGGIO A RAGUSA

 

Che fine ha fatto la statua de L’Atleta di Nunzio Di Pasquale? A porsi l’interrogativo è la consigliera comunale Elisa Marino dopo che, nei mesi scorsi, era stato annunciato che la collocazione dell’opera d’arte avrebbe dovuto ormai essere questione di giorni nel sito individuato da tempo, vale a dire la sommità della rotatoria che conduce in via Magna Grecia, in posizione equidistante da tutti gli impianti sportivi della zona (la scuola dello sport, il campo di calcio “Aldo Campo”, il maneggio). “In effetti – afferma Marino – la ghiaia è stata predisposta per coprire la parte interna della rotatoria e, allo stato attuale, ci sono delle transenne. Peccato, però, che dall’annuncio in questione siano passate parecchie settimane e ancora della collocazione della statua non si ha alcuna notizia. Vorremmo, quindi, sapere dall’Amministrazione comunale se risponde al vero che l’officina in cui L’Atleta è stato ricoverato, in attesa di essere successivamente collocato, ha richiesto delle somme al Comune dopo che l’assessore alla Cultura Stefania Campo, che si stava occupando della questione, ha deciso la realizzazione di un basamento in acciaio, circostanza che ha determinato per l’impresa in questione, che aveva inizialmente prestato la sua opera in maniera gratuita e del tutto disinteressata, un esborso di denaro tale da invogliarla a battere cassa all’ente di palazzo dell’Aquila. E vorremmo, inoltre, capire se è questa la circostanza che ha determinato l’attuale fase di stallo che impedisce la sistemazione definitiva della statua, dopo un peregrinare che dura ormai da oltre dieci anni, sulla rotatoria di contrada Selvaggio. Un iter che doveva essere semplice perché si arrivasse in tempi ragionevoli alla definizione della posa della statua si è complicato, a quanto sembra, sino a diventare, in questa fase, ingestibile. Chiederemo in aula spiegazioni su quanto accaduto e auspichiamo che la statua de L’Atleta, che nell’ultimo decennio ne ha viste di tutti i colori (per molto tempo, basterà ricordare, è rimasta esposta alle intemperie quasi abbandonata dinanzi al corpo principale della sede della Scuola dello sport), possa finalmente ritornare ad esercitare la funzione per la quale è stata creata, vale a dire un’opera ispiratrice per tutto il movimento sportivo della nostra città”.

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