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LA “POESIA EPISTEMOLOGICA” DI DOMENICO PISANA
01 Mag 2015 15:08
“Tra naufragio e speranza”, l’ultima opera del Presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, Domenico Pisana, è stata presentata giovedì 30 aprile al Teatro Garibaldi. La raccolta poetica di grande respiro lirico che affronta i tempi dell’esistenza, si inserisce in una produzione letteraria vasta e variegata a conferma della personalità poliedrica del Pisana e di un forte impegno spirituale, etico e civile. Una grandissima humanitas trapela dai versi di un’opera che la Corsinovi ha recensito come “silloge che punta alla dimensione poematica, connessa con la volontà di proporre una visione del mondo allargata su spazi planetari e su condizioni esistenziali universali, sospese tra il contingente e l’eterno”.
A coordinare l’incontro Lucia Trombadore, componente del Caffè Quasimodo, mentre relatori d’eccezione sono state due illustri firme nel panorama critico e letterario italiano: Graziella Corsinovi, docente di letteratura italiana all’Università di Genova, già autrice della prefazione al libro, e Gaetano De Bernardis, latinista, autore di manuali di grammatica e di letteratura. La Corsinovi, una delle voci più rappresentative della cultura italiana contemporanea, ha scandagliato la dimensione poematica dell’opera del Pisana, dove “il naufragio è il disincanto con cui il poeta guarda i comportamenti umani, in una società polverizzata in atomi -gli individui- mediatici”. Una poesia dunque che ha bisogno di esprimere con dolore e ulcerazione profonda la vita che sembra dispersa, il naufragio dell’etica, della moralità, dell’esistenza che trapela organicamente nella silloge divisa in 4 sezioni, ognuna, a eccezione della prima, contraddistinta da un’epigrafe iniziale, spia semantica di ciò che verrà. “Si imprimono nel lettore, con perentoria incisività, immagini difficilmente dimenticabili:” mani di arroganza”, “orecchie stuprate di piacere”, “ladro di menti…” Ma il valore aggiunto di questa poesia travalica il mero dato estetico e implica un giudizio critico che non può non sottolineare l’anelito alla spiritualità, alla Verità, unici punti di appoggio su cui far leva per salvare il mondo dal naufragio. Il lettore sensibile ed avveduto – ha commentato Graziella Corsinovi -, non potrà non cogliere la luce di speranza che emana dalla meditata e corposa silloge poetica di Pisana, uomo, prima ancora che scrittore, capace di vivere interamente il suo tempo, con dolore, ma soprattutto con immenso, lacerato amore”.
La storia, non a caso, ha avuto bisogno e avrà bisogno sempre di poeti, ma in un tempo così difficile per il mondo perché si sente il bisogno di scrivere poesie? Lo ha chiesto De Bernardis cercando una prima risposta nella necessità di promuovere la Verità. “Questa silloge- ha esordito l’insigne latinista- ha una collocazione giovannea, basata sull’ossimoro buio-luce. Una riflessione, quella del Pisana, che sfugge all’intimismo per diventare exemplum mirabile di una riflessione universale. Una silloge in cui le figure retoriche sono funzionali al discorso e il ricorso all’enjambement produce la sensazione del ritmo franto che efficacemente esprime la frammentazione dell’io e dei valori. Ma – ha concluso il relatore – la silloge si apre all’unica speranza, quella di un vero itinerarium mentis in Deum, in cui si fa strada il canto dell’Amore”.
La presentazione del libro di Pisana, già oggetto di altre iniziative a Siracusa e Rosolini, è coincisa con l’apertura del decennale del Caffè Letterario Quasimodo, come ben evidenziato da Lucia Trombadore che, nel suo intervento iniziale, ha portato anche l’attenzione del pubblico su quel “tra” che oscilla tra il “naufragio” e la “speranza. Per l’occasione del decennale il Maestro e compositore Sergio Carrubba, insieme al soprano Claudia Perrone, hanno offerto al pubblico, un brano composto su versi improntati alla speranza e presenti nell’ultima sezione dell’opera di Pisana, mentre Daniele Voi e Itria Schembari hanno curato un recital di poesie del volume. Anche questi momenti si sono amalgamati magicamente con tutto il contesto della serata, che è stata molto apprezzata dal pubblico.
“Tra naufragio e speranza” è un’opera che rappresenta sicuramente il momento più significativo e maturo della storia poetica di Domenico Pisana. “Amore per la poesia significa che lo spirito si mette a confronto con se stesso e si apre all’altro. Io credo – ha commentato in chiusura l’autore- che una serata letteraria nella quale si ha la possibilità di ascoltare la risonanza della poesia può essere vissuta come un momento ri-creativo dell’esistenza. Affaticati come siamo dal fluire delle giornate, il fermarsi un attimo per aprirsi alla voce di un poeta che, con senso della misura e senza pretese, comunica qualcosa di sé agli uomini del suo tempo, può risultare efficace alla cura dello spirito. L’autore esiste solo se è letto, io oggi non voglio insegnare qualcosa; voglio semplicemente condividere con il lettore la mia poesia come espressione della vita in continuo naufragio, ma aperta alla speranza. Perché per scoprire il volto dell’altro, c’è bisogno di scoprire l’altro Volto, quello del Trascendente, con cui costruire il vero cammino”.
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