LA NUOVA VERITA’ DEL PANORAMA POLITICO DI ISPICA

A poco meno di tre mesi dalle Elezioni Amministrative , il fermento che vive Ispica, lo si avverte in realtà più tra i “salotti di trattative”, che tra la gente comune e ciò è molto triste in quanto quello che appare come quasi una sorta di disinteresse da parte di una comunità, non è altro che il sintomo di un profondo malumore e di una quasi totale sfiducia da parte del cittadino, che se in un tempo non molto passato aveva delle certezze, dei riferimenti saldi, talvolta storici e imprescindibili, oggi si sente disorientato, deluso ma anche e soprattutto offeso da una classe politica da cui si è sentito tradito , perché usato.  Nonostante un futuro amministratore dovrebbe interrogarsi e porsi umilmente al cospetto del cittadino ciò che si riscontrano sono, ancora, ciclici passaggi che, insani, si ripetono: giovani speranze, sogni che alimentati, rischiano di essere nuovamente distrutti, in nome di ideali, solo per vincere la personale corsa allo scanno.  Un nuovo amministratore deve avere il coraggio di abbandonare tali  antichi metodi e capire che dovrà confrontarsi con quella che è una realtà senza precedenti nella storia di Ispica, uno Stato di Dissesto finanziario.  Un Dissesto “colpevolmente” determinato senza volere entrare nel merito della questione, da tutte le parti politiche,  Se è vero, infatti, che una serie di concause prevedibili, quali le sentenze passate in giudicato di cause risalenti al secolo scorso, avrebbero dovuto portare a valutare con una adeguata oculatezza e coscienza a tempo debito, adottando una gestione amministrativa all’insegna della parsimonia e della sobrietà, tale da scongiurare l’attuale grave situazione finanziaria del comune, è altresì vero che, alla ricerca di facili consensi, incapaci di valutare il danno che si stava arrecando alle famiglie ed alla comunità tutta, non curanti della mortificazione politica che in termini di scelte amministrative lo stato di dissesto ha provocato e continuerà a provocare ai prossimi amministratori, anche nelle forze politiche avverse all’attuale compagine amministrativa è emerso, l’altrettanto “colpevole”, scarso senso di responsabilità, impegnati ad accelerare, piuttosto che frenare, l’iter legislativo del fallimento.  

Rigenerazione Comune vuole essere la vera novità del panorama politico ispicese. Vogliamo impostare la nostra idea politica partendo dal basso, dai più deboli, dai nuovi poveri un tempo appartenenti al ceto medio. Reimpostare in tempo di crisi e con le casse vuote i servizi sociali, promuovendo un lavoro di rete con le risorse umane ed associative presenti in città, in attuazione del tanto agognato, sempre poco attuato se non per fini tornacontisti, principio della “sussidiarietà”.  Vogliamo mettere mano ai regolamenti comunali per distribuire il peso delle tasse alle famiglie in maniera proporzionata ed adeguata alle nuove povertà emergenti. Vogliamo stare accanto ai commercianti, agli artigiani e alle attività imprenditoriali in genere per sostenerli nelle difficoltà derivanti dalla perseverante crisi.  Attuare politiche per far sì che l’ambiente, il patrimonio archeologico, paesaggistico e storico della città diventino volano per uno sviluppo economico alternativo. La nostra proposta politica, siamo certi, raccoglierà consensi in tutti coloro che, sfiduciati e nauseati, vorranno scegliere in libertà, senza condizionamento alcuno.

 

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