LA MIA SOFFERENZA “DENTRO”

Salve! Mi chiamo Natale e vorrei raccontare di me, da quando sono in carcere. E’ una vita veramente schifosa soprattutto perché non ho più vicino i miei bambini. La sera, prima di andare a letto, davo loro tanti baci e, ogni tanto, mi alzavo per controllarli e non scrivo altro su di loro, perché già che ne parlo, sto male. Carissimi lettori, vi scrivo per sfogarmi e dovete scusare se non scrivo alla perfezione, ma lo faccio soltanto sentendo il mio cuore. Attualmente sono detenuto alla Casa circondariale di Ragusa ed è un’esperienza, quella di vivere senza la libertà, che non auguro a nessuno. Mi ritengo una brava persona e un lavoratore e tra queste quattro mura, si soffre veramente; si pensa a tutte le cose lasciate fuori e alle persone care.

Sono stato uno stupido, mi sono fatto arrestare anche per amicizie sbagliate, però uscendo da questo incubo non voglio più sentire il rumore delle chiavi pesanti e delle porte che si chiudono dietro di me. Io ho sempre visto il sole e il mare poiché abito in un’isola bellissima che si chiama Ustica. Volevo anche dire che odio in generale la violenza, soprattutto sulle donne e quando ascolto la cronaca, rabbrividisco. Sono orgoglioso della mia famiglia che ringrazio sempre e della gente che mi conosce, oltre questa quattro mura. Grazie anche a tutti coloro che ci leggono. Un caro saluto, Natale.

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