LA CITTÀ DEI 99 RACCONTI

 

Sempre più i concorsi artistici una volta collocati al chiuso di salotti culturali, gallerie d’arte, teatri e biblioteche, vanno verso la gente, in strade e piazze.

Acquistano così maggiore visibilità, originalità, valore turistico, sebbene siano inizialmente nati per nicchie. Incrementano e diffondono cultura, promuovono educazione. L’atmosfera aggiunta dai luoghi spesso suggestivi e la condivisione e lo scambio libero fra la persone, li arricchisce.

Camminare quindi lungo i percorsi espositivi crea nuove aspettative e visioni.

Un appuntamento fisso di questo tipo è “Parole per strada”, il concorso letterario promosso dall’associazione “Il furore dei libri” di Rovereto.

L’evento consiste nella selezione di racconti brevissimi a tema, nella loro pubblicazione in una speciale antologia e nell’ostensione degli stessi, stampati su poster. L’argomento di quest’anno è “Lasciami andare”.

I testi hanno considerato ogni forma dell’andare e dei viaggiatori anomali che sono stati lasciati o hanno lasciato persone, terre, idee, sogni, amori, passioni…

Fino alla scorsa edizione, solamente i primi dieci racconti erano itineranti e venivano presentati e letti dagli autori, in biblioteche italiane e straniere. Quest’anno la manifestazione si è avvalsa della collaborazione degli esercizi commerciali roveretani che hanno dato disponibilità a pubblicizzarli in vetrina, da aprile a settembre. I luoghi di esposizione vanno da ristoranti a gelaterie, da negozi di vestiario a librerie…

Rovereto si è trasformata ne “La città dei 99 racconti”. Una caccia al tesoro!

L’esposizione inizia a nord, dal quartiere di S. Ilario, percorre il centro fino al quartiere di Lizzana a sud, e si chiude a Borgo Sacco.

In centro la camminata prende le mosse da Corso Bettini: giardini Perlasca, Mart (museo d’arte moderna), Biblioteca Civica “Tartarotti”, Teatro Comunale “Zandonai” e altri palazzi storici. E così via, in un raggio sempre più allargato attorno al centro, dove le vie, di impronta medioevale e con i segni della dominazione della Serenissima sin nella toponomastica, si fanno più strette e caratteristiche, alternandosi a spazi aperti su  gioielli d’arte quali piazze, fontane, scalinate, monumenti, porte, palazzi settecenteschi, chiese barocche….

Il giro, camminando, sostando per la lettura e proseguendo, dura secondo i ritmi di ciascuno.

Persino nella giornata uggiosa di sabato, l’intrigante mostra di scrittura restava un diversivo vivace per la cittadinanza, ma senza eccessi. 

Del resto la lettura, altro speciale modo di viaggiare, richiede raccoglimento, è un atto interiore, ed è fatta su misura come un abito.

“A  ciascuno il suo”…, parafrasando Pirandello!

 

 

 

 

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