LA CGIL RAGUSANA PER UNO SVILUPPO LIBERO, AUTONOMO,PARTECIPATO E SOSTENIBILE

Per la CGIL il comparto agricolo rappresenta uno tra gli elementi principali e strategici nel futuro del ragusano.

L’analisi che propone può anche essere letta in correlazione con le iniziative parlamentari recentemente operate da autorevoli esponenti della Commissione bicamerale antimafia, ma rivendica un autonomo senso volto alla promozione di uno sviluppo libero, autonomo, partecipato e sostenibile dell’ortofrutta e del  territorio ibleo.

 Preoccupa anche l’escalation criminale che attorno ai temi dell’ortofrutta si è intensificata negli anni,  come l’arresto di uomini vicini al clan dei casalesi in una operazione che interessava i trasporti da e per il mercato di Vittoria, come il ritrovamento di materiale esplosivo di tipo militare dentro il mercato, in prossimità degli uffici della P.M., o il gravissimo omicidio Bradimante.

Oggi il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria è non solo il paradigma di una crisi generale dell’ortofrutta e della conseguenziale crisi economica del sudest siciliano, ma è esso stesso il vero epicentro della crisi della commercializzazione dell’ortofrutta e dell’agricoltura siciliana e meridionale di questi anni. La parcellizzazione, le dimensioni e la disorganizzazione aziendale sono le ragioni della centralità del mercato, ma anche le ragioni della crisi, ormai decennale, dell’ortofrutta e della serricoltura.

Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici e si possono ricondurre all’interno di tre filoni:

1)      Rapporti di forza diseguali tra produzione e distribuzione;

2)      Mancata valorizzazione delle specificità territoriali e di prodotto tese a cercare nicchie di mercato nella globalizzazione;

3)      Distorsioni della filiera commerciale dovute anche a interventi criminali.

 

Anche il lavoro dipendente, all’interno del mercato, non è ben definito.

In esso operano diversi lavoratori dipendenti: operai e impiegati. Gli operai si occupano di facchinaggio e movimentazione di merce dentro e fuori la struttura, mentre gli impiegati sono gli addetti alla contabilità dei “Box”. Entrambe le figure sono prevalentemente dipendenti dei Commissionari ortofrutticoli, ma ci sono al tempo stesso figure, operanti all’interno della struttura, la cui posizione risulta non riscontrabile in un corretto inquadramento di lavoro dipendente e non risulta altresì attività autonoma di tipo regolare. Gli operatori “informali” del facchinaggio svolgono la propria attività alle dipendenze di diversi commercianti. Spesso queste figure sono informali anche per l’assenza di una  specifica regolamentazione soprattutto in materia di facchinaggio. In questa direzione dovrebbe essere identificata la funzione di una struttura di servizio, fisica e organizzativa, a disposizione degli operatori esterni così come avviene nella quasi totalità delle strutture di Mercato su tutto il territorio nazionale (regolando tempi e modi dello svolgimento delle attività in maniera compatibile con le necessità della contrattazione commerciale).

Il lavoro dipendente all’interno del mercato ortofrutticolo di Vittoria rappresenta storicamente  l’anello più debole; gli operari operano spesso in condizioni di precariato e fragilità contrattuale, o addirittura sottoposti a lavoro nero. Orari di lavoro e retribuzione spesso si svolgono in violazione di leggi e contratti o sotto  forme contrattuali improprie.

Nel nuovo regolamento di mercato tali figure continuano ad essere totalmente marginali. Occorre riconoscere il giusto valore al lavoro dipendente, all’interno del Mercato Ortofrutticolo, in un ottica di legalità e trasparenza, e quindi, promuovere a livello istituzionale una reale agibilità sindacale a tutela degli operai e degli impiegati. E’ inspiegabile e contraddittorio da parte dell’Amministrazione Comunale una tale sottovalutazione soprattutto dopo la sottoscrizione in Prefettura del protocollo di legalità con le O.S. confederali del territorio, compresa la mancata partecipazione negli organi previsti dal nuovo Regolamento. 

Le attività di indotto strettamente correlate al funzionamento del  Mercato Ortofrutticolo, primo fra tutti l’autotrasporto, rappresentano un altro segmento della filiera su cui occorre intervenire per una tutela dei lavoratori costretti spesso a dover subire condizioni di  irregolarità e sotto salario, e in generale per una affermazione di  legalità e trasparenza a livello di gestione e controllo del comparto.

 La Cgil afferma la necessità di dotare il mercato ortofrutticolo di Vittoria, di regole certe e partecipate,  anche per riaffermare il ruolo del governo pubblico di una struttura centrale per l’economia di un territorio vasto come la fascia trasformata.

Naturalmente, tale complesso normativo e regolamentare, non può non tener conto dell’influenza che l’attività del mercato ha sul territorio e sulla sua economia, in particolare sulla legalità, sulla libertà e sulla democrazia economica, puntando pertanto sulle seguenti direttrici come altrettante risposte alle criticità e irregolarità che nel mercato e nella filiera commerciale emergono:

–          Definizione chiara delle figure presenti nell’attività mercatale;

–          Conoscibilità degli addetti e degli operatori;

–          Partecipazione rappresentativa degli attori alle decisioni relative il mercato;

–          individuazione delle rappresentanze degli operatori al di fuori da coloro che hanno interessi immediati e diretti con la quotidiana attività;

–          Rappresentanza di tutti gli operatori lavoratori autonomi o imprese e dei lavoratori dipendenti ivi operanti;

–          Organizzazione delle attività commerciali in orari certi con definizione di inizio e fine della contrattazione e della vendita del prodotto;

–          Immediatezza della definizione e della comunicazione prezzo a fine contrattazione;

–          Trasparenza della mercuriale quotidiana.

–          Definizione e normazione nel rispetto dei CCNL dell’attività delle figure dipendenti, e organizzazione delle figure attualmente autonomo/precarie.

 

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