È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL PROBLEMA NON È L’INTERVISTA MA CHI HA FATTO L’INTERVISTA
12 Apr 2016 10:13
Sento di dover tornare sulla trasmissione riguardante il figlio di Totò Riina perché, in uno dei commenti al mio articolo di qualche giorno fa, mi è stata rivolta l’accusa di non capire niente di mafia. Può darsi, anche se, modestamente, ho sempre cercato di documentarmi seriamente su questa materia come su tutte quelle di cui mi occupo.
E i miei anni mi consentono di poter dire che ho ricordi molto precisi sulle varie stragi e sulle reazioni dell’opinione pubblica e degli esperti.
Ma, leggendo attentamente il commento, si desume che io non ho capito nulla di mafia e quindi dell’intervista con Riina figlio, perché non avevo ascoltato il commento di Roberto Saviano che ha gli strumenti per leggere dietro le apparenze il messaggio che l’intervistato ha rivolto ai pentiti, ai nuovi mafiosi e allo Stato.
Sì, ammetto di non aver sentito il commento di Saviano, prima di scrivere il mio articolo, perché mi hanno insegnato che bisogna pensare con il proprio cervello senza aspettare l’imbeccata degli opinionisti che ne sanno molto più di te.
Massimo rispetto per Saviano, soprattutto perché rischia di persona, e un grazie per la sua analisi da esperto che condivido pienamente e che non contraddice quanto io da telespettatrice ho percepito.
Se Vespa non avesse intervistato Riina junior , Saviano non avrebbe potuto dirci quale messaggio era nascosto nelle sue parole. Adesso lo Stato, la Magistratura debbono agire in conseguenza per non recepire questo messaggio. Debbono lasciare all’ergastolo chi ha meritato l’ergastolo, lasciare il 41 bis e non demordere nella lotta contro la mafia.
Leoluca Orlando ha voluto promuovere un’azione giudiziaria contro la Rai e Vespa.
In effetti tutte queste persone scandalizzate, tra cui la Bindi ,sembrano convinte che il telespettatore sia uno sprovveduto che si lascia manipolare dal figlio di Riina e creda in questa presentazione idilliaca della sua realtà familiare.
Chi vede” Porta a porta” è una persona che ha voglia di stare davanti alla Tv oltre mezzanotte, oppure va a cercare quello che la interessa su rai replay, quindi non è uno sprovveduto che si lascia manipolare. I giovani e gli adolescenti si fanno manipolare da internet e dalle play station, non certo da “Porta a porta”.
E’ sceso in campo, contro l’intervista, anche il Segretario della Conferenza Episcopale Italiana dal quale, piuttosto, ci aspetteremmo una parola chiara e definitiva sui funerali religiosi ai capimafia e sugli inchini dei simulacri verso le case dei boss nelle processioni. E questo lo dico da cattolica praticante.
Vespa è oggetto di insulti. Tra i quali ho letto sul Web “butterato”. Francamente quando si scende a questo livello come dando del “nano” a Brunetta e della scimmia ad un ministro della Repubblica di colore, siamo proprio messi male.
Laura Barone
© Riproduzione riservata