IL PRESIDENTE NAPOLITANO ACCETTA DI ESSERE INTERROGATO NEL PROCESSO STATO-MAFIA

La decisione della Corte d’Assie di Palermo di acettare la richiesta del Pm di chiamare a testimoniare nel cosiddetto processo Stato-Mafia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha trovato risposta negativa da parte del Capo della Stato ancorchè la legge gli avrebbe consenito di non essere interrogato nemmeno come testimone.

E’ un gesto di rispetto nei confronti di organismi istituzionali anche se egli ha precisato  che non conosce tamtissimo la materia per cui sarà interrogato al Quirinale. Ma questo è secondario ed attiene alla sostanza del provvedimento della Corte d’Assise. A noi in questo ambito interessa la forma, cioè la decisione del Capo dello Stato di non sottrarsi al dovere di qualsiasi cittadino di collaborare perchè  la giustiza faccia il suo corso.

Ed allora l’esempio di Giorgio Napolitano deve essere di monito per tutti in un momento in cui le istituzioni “vacillano” ed in cui il contrasto tra organi istituzionali si fa sempre più invasivo.

Bravo Presidente sei un testimone che al di là del contributo che la tua testimonianza potrà dare nella ricerca della verità in un processo di inquietante significato cioè il rapporto tra Organi dello Stato e la Mafia, ha grande significato che un capo dello stato si “sottoponga” alla richiesta di audizione nell’interesse dello Stato e per la ricerca della verità.

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