IL PIAZZALE DEL MERCATO DEDICATO ALLA DONNA MENTRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA NON FUNZIONA

Non ci aspettavamo assolutamente questa incomprensione dello spirito della nostra iniziativa e questa animosità nei nostri riguardi che degenera nell’offesa gratuita.

Il mancato funzionamento di un centro antiviolenza  non dipende da noi che da anni , come associazione e con tutte le associazioni femminili di Ragusa, ci battiamo per la prevenzione contro la violenza sulle donne.

La nostra iniziativa non è una buffonata

Il CIF non è una sedicente associazione femminile e le aderenti non siamo un gruppetto di donne alla ricerca di qualche minuto di visibilità.

Il Cif è un’associazione nazionale con  più di 9.000 aderenti che esiste sin dal 1945i e a Ragusa celebrerà il suo 70° proprio martedì prossimo con una pubblica iniziativa alle ore 17 presso il Centro Servizi Culturali.

Le aderenti a Ragusa siamo più di 50. Abbiamo sempre operato nell’ambito civile, ecclesiale e culturale. Siamo, sin dal loro sorgere, presenti nella Consulta Comunale Femminile , nel Centro Servizi Culturali e nella Consulta dei Laici della Diocesi. Collaboriamo con tutte le Associazioni del territorio:  Convegno Maria Cristina, FIDAPA, AMMI, Soroptmisti, AIMC, Kiwanis, Lions , Rotary ,Moica , Inner Wheel, La Casa delle Donne, la Crisalide e altre ancora.

L’iniziativa di intitolare una via o una piazza delle nostre città alla Giornata Internazionale della Donna è partita dal Consiglio Nazionale del Centro Italiano Femminile, e il CIF in tutte le città in cui è presente si sta muovendo per raggiungere questo obiettivo .   

A Ragusa la proposta è stata avanzata da noi all’Amministrazione Comunale nello scorso mese di Febbraio. L’Amministrazione ci ha proposto diversi siti che non avevano ancora un’intitolazione, tra cui il  Piazzale del Mercato.

Lo abbiamo scelto, non certo per sminuire la donna, perché della donna noi abbiamo un concetto piuttosto elevato, come dimostrano le nostre numerose pubblicazioni in materia e la partecipazione della nostra associazione prima alle consulte femminili,  poi alle commissioni pari opportunità nonché alla lobby europea delle donne, ma perché quel piazzale è un luogo di socializzazione.

Oltre ad ospitare il mercato del mercoledì, è uno spazio in cui i bambini tutti i giorni della settimana, accompagnati dai genitori,  giocano, vanno in biciletta o sulle auto elettriche, o si cimentano a fare volare i loro droni, in cui i giovani fanno Jogging con grande tranquillità e gli anziani lunghe passeggiate,  senza il pericolo di essere travolti dalle auto.

Ricordiamo, inoltre, che fare la spesa per la donna del nostro profondo Sud, a lungo condizionato dalla cultura araba, è una conquista della seconda metà del secolo scorso.: prima era disonorevole, soprattutto andare dal pescivendolo o dal macellaio. Chi se lo poteva permettere aveva per questa incombenza “u’ spisaluoru” ,un tuttofare (vedi Laura Ciancio Zacco “Nonno Saro”) o un ragazzino appartenente a famiglia di povera gente(vedi Leonardo Sciascia  “Le parrocchie di Regalpetra”).

A fare la spesa , nelle famiglie che non potevano permettersi né l’uno né l’altro, non era mai la donna ,ma il marito, anche perché spettava a lui il controllo delle risorse economiche della famiglia, essendo stata sempre la donna tacciata di inclinazione allo spreco.

Negli anni di guerra le nostre donne preferivano mandare i figli a fare la spesa invece di uscire loro.  (Possiamo dirlo grazie a ricordi di famiglia e ad una pagina di “Una donna di Ragusa” di Maria Occhipinti).

Le tantissime donne che vanno al mercato del mercoledì non si sentono sminuite, anzi ci vanno con piacere. Hanno più possibilità di scelta, risparmiano e incontrano tante care amiche. Nessuno le costringe.

Noi siamo contente di essere riuscite a realizzare questa iniziativa che ha visto la partecipazione delle Presidenti di Associazioni femminili della città, delle Autorità civili, religiose e militari, di tutti coloro che ci conoscono e ci stimano e sanno che non siamo “un gruppetto di donne che pur di ottenere qualche minuto di visibilità abbia potuto sostenere un’iniziativa tanto ridicola”, abbiamo sempre lavorato e lavoriamo a titolo di volontariato per il progresso della nostra comunità cittadina e non accettiamo lezioni da nessuno per quanto concerne la promozione della condizione femminile. La nostra prima Presidente Nazionale, Maria Federici, ha fatto parte dell’assemblea costituente,  e diverse donne provenienti dalla nostra associazione, sedendo in Parlamento, hanno scritto le leggi che hanno rivoluzionato la condizione femminile nel nostro Paese.

Per parafrasare la frase finale dell’articolo . “Peggio di un uomo maschilista c’è solo la donna che accetta di essere patriarcalizzata”.diciamo che “Peggio di un uomo maschilista c’è solo la donna che accetta acriticamente i metodi maschilisti di fare politica, insultando e parlando di ciò che non  conosce”.

 

 

 

 

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