È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL NEMICO ALLE PORTE
01 Lug 2015 10:39
E’ una guerra globale contro di noi e contro chi, come Tunisia e Kuwait, appartenenti al cosiddetto islamismo moderato, non appoggiano questa fanatica e pazzoide guerra. Le Nazioni del vecchio continente, che per secoli hanno depredato le materie prime di tanti Stati dei vari continenti, oggi devono capire che bisogna restituire a quei popoli una consistente porzione di ricchezza, creando così sviluppo e prosperità in quei territori, così da fermare questo esodo biblico di milioni di persone e – nel frattempo – isolare questi uomini armati dal diavolo che sgozzano altri essere umani senza pietà, massacrando gente dentro le moschee o semplicemente chi è in vacanza nei resort turistici.
Serve un grande piano strategico ed economico – per intenderci, come il piano Marshall del dopo seconda guerra mondiale – per far ripartire quelle fragili, ed a tratti inesistenti economie, in modo da creare benessere e stabilità politica. Solo in questo modo l’Occidente potrà vincere la guerra contro l’isis e i loro affiliati e, contemporaneamente, fare pace con la propria coscienza per aver depredato nei secoli territori e popoli dai tempi del colonialismo.
Oggi, a mio modesto parere, la vera ed unica emergenza è quella del riequilibrio globale del pianeta che vada dai territori ai popoli, fino alla salvaguardia della natura. Non si può continuare a vivere di spread, deficit/PIL al 3%, parametri di Maastricht ed altre fesserie del genere che servono solo ad impoverire l’intero pianeta solo a beneficio di pochissime persone.
La domanda mi sorge spontanea: siamo maturi e consapevoli di dover intraprendere una sfida storica e globale dalle immani dimensioni? L’alternativa è ormai chiara e visibile a tutti: la decadenza totale della civiltà occidentale, e non solo. Questo porterà, tra qualche decennio, a far sparire l’uomo dalla faccia della terra, senza alcuna possibilità di futuro per i nostri figli e i nostri nipoti.
Ricordiamoci che la terra non è nostra, ma siamo noi che apparteniamo alla terra. Che il buonsenso ci guidi in questa ultima battaglia per la sopravvivenza di tutto il genere umano.
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