IL NEMICO ALLE PORTE

L’Occidente, oggi, è giunto ad un vero e proprio bivio culturale e, soprattutto, di sopravvivenza. La cosa che mi desta massima preoccupazione è che, incredibilmente, le nazioni occidentali continuano a voltare la testa dall’altra parte, facendo finta che non stia accadendo nulla. Il fondamentalismo islamico, per esempio, ci ha dichiarato guerra totale e noi, per paura o per convenienze economiche dei singoli stati, continuiamo a parlare di atti di terrorismo: ma non è così! La verità è talmente chiara ed inequivocabile che non possiamo scambiare questa guerra per un atto portato avanti da qualche piccolo gruppo isolato.

E’ una guerra globale contro di noi e contro chi, come Tunisia e Kuwait, appartenenti al cosiddetto islamismo moderato, non appoggiano questa fanatica e pazzoide guerra. Le Nazioni del vecchio continente, che per secoli hanno depredato le materie prime di tanti Stati dei vari continenti, oggi devono capire che bisogna restituire a quei popoli una consistente porzione di ricchezza, creando così sviluppo e prosperità in quei territori, così da fermare questo esodo biblico di milioni di persone e – nel frattempo – isolare questi uomini armati dal diavolo che sgozzano altri essere umani senza pietà, massacrando gente dentro le moschee o semplicemente chi è in vacanza nei resort turistici. 

Serve un grande piano strategico ed economico – per intenderci, come il piano Marshall del dopo seconda guerra mondiale – per far ripartire quelle fragili, ed a tratti inesistenti economie, in modo da creare benessere e stabilità politica. Solo in questo modo l’Occidente potrà vincere la guerra contro l’isis e i loro affiliati e, contemporaneamente, fare pace con la propria coscienza per aver depredato nei secoli territori e popoli dai tempi del colonialismo. 

Oggi, a mio modesto parere, la vera ed unica emergenza è quella del riequilibrio globale del pianeta che vada dai territori ai popoli, fino alla salvaguardia della natura. Non si può continuare a vivere di spread, deficit/PIL al 3%, parametri di Maastricht ed altre fesserie del genere che servono solo ad impoverire l’intero pianeta solo a beneficio di pochissime persone. 

La domanda mi sorge spontanea: siamo maturi e consapevoli di dover intraprendere una sfida storica e globale dalle immani dimensioni? L’alternativa è ormai chiara e visibile a tutti: la decadenza totale della civiltà occidentale, e non solo. Questo porterà, tra qualche decennio, a far sparire l’uomo dalla faccia della terra, senza alcuna possibilità di futuro per i nostri figli e i nostri nipoti. 

Ricordiamoci che la terra non è nostra, ma siamo noi che apparteniamo alla terra. Che il buonsenso ci guidi in questa ultima battaglia per la sopravvivenza di tutto il genere umano.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it