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IL GATTOPARDO? ANCORA ATTUALE
01 Dic 2013 09:18
“ Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.” Celeberrima frase di un romanzo di alto valore simbolico e letterario, il Gattopardo, investito negli anni da studi e critiche. Il Museo della Cattedrale di Ragusa e la casa editrice catanese Prova d’Autore affrontano l’argomento su vari fronti, dalla pagina scritta alla sua trasposizione nel cinema, con l’evento culturale “Romanzo in pellicola”. Il saggio critico della una giovane scrittrice palermitana, Marina Napoli, dal titolo: “Bagliori del Gattopardo tra letteratura e cinema” , presentato da Federica Siciliano e dal professore Mario Grasso, ha suscitato grande interesse tra i presenti.
Abbiamo intervistato l’autrice del libro per sapere il suo pensiero in merito ad un argomento letterario così vasto.
Perché proprio il Gattopardo?
“Ho scelto proprio questo romanzo perché è unico – ha detto Marina Napoli- per la sua unicità, dunque, che scaturisce dalla sua atemporalità e dalla sua potenza di penetrazione psicologica, accompagnate da un delizioso senso dell’umorismo e da un’autentica forza lirica.
Se tra 50 anni leggeremo il Gattopardo, questo saprà sorprenderci ancora.”
Che insegnamenti ne hai tratto?
“ Non è semplice dare una risposta in senso ludico. Di certo leggere un romanzo come il Gattopardo è un’esperienza attraverso la quale veniamo a conoscenza di che piega abbia preso la situazione socio-politica siciliana (e italiana allo stesso tempo) nel corso di alcuni secoli e, soprattutto, di quello che noi Siciliani, in un certo senso non dovremmo più permettere. Il Gattopardo sicuramente induce (e mi ha indotto) a riflettere e dovrebbe esser meno criticato per le sue parole di rassegnazione, anzi dovrebbe esser assunto “a modello”, affinché non vi siano più uomini come Fabrizio Salina che si fanno sopraffare dagli eventi scegliendo il distacco da questi come se non gli riguardassero o altri opportunisti come Tancredi pronti a barattare le idee avute poco prima con altre totalmente in antitesi.”
“ Sul Gattopardo è stato scritto di tutto- ha detto Grasso- in questo mezzo e passa secolo dalla sua prima edizione. Per quanto si voglia e si tenti dire qualcosa di nuovo resta il pericolo di essere ripetitivi di giudizi autorevolmente espressi nel passato. Marina Napoli, in questo suo saggio si è procurata l’occasione per andare oltre l’ordito e la trama del romanzo, una occasione sostenuta, a mio parere, da due momenti: uno emotivo che le è stato provocato dalla visione del film di Visconti e l’altro che definirei più scientifico che emotivo, collegato alla lettura analitica del romanzo stesso. Ne sono scaturiti giudizi importanti e mai banali che la saggista ha sapientemente ordinato con stile colloquiale efficace e definitorio. Insomma, Marina Napoli in questo “Bagliori del Gattopardo” ci trasmette più di una emozione vera, e con evidente partecipazione umana, oltre che di lettrice padrona dei mezzi scientifici indispensabili per una seria analisi comparativa tra letteratura e cinema.”
Venire a contatto con le pagine del Gattopardo risveglia rabbia nel popolo siciliano, che non può rimanere indifferente ai suoi moniti e alle sue spinte di ribellione, non può ignorare lo stallo socio-economico che ancora oggi coinvolge la Sicilia: un paese così affascinante ma al tempo stesso martoriato nei secoli. Un ottimo momento di riflessione da cogliere al volo.
Federica Siciliano
Referente Giovannella Galliano Giornalista
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